Ora il governo olandese vuole un terzo della Daf

Ora il governo olandese vuole un terzo della Daf L'azienda in crisi sorretta dai capitali dello Stato Ora il governo olandese vuole un terzo della Daf AMSTERDAM. Il governo olandese è disponibile a prendere una quota del 30% nel capitale della Daf, la casa automobilistica dei Paesi Bassi che attraversa una profonda crisi finanziaria. Lo ha affermato il ministro dell'Economia olandese Coos Andriesscn aggiungendo che l'esecutivo dell'Aja è pronto a contribuire anche ai problemi finanziari immediati della Daf. L'ingresso dello Stato, previsto comunque a lungo termine, avverrebbe iniettando 200 milioni di fiorini nella casa automobilistica in cambio di una quota del 30% del capitale ottenuta attraverso la conversione di un prestito esistente della banca pubblica Nib in nuove azioni Daf. All'aumento di capitale parteciperebbero anche le banche creditrici della casa automobilistica rilevando nuove azioni Daf per 100 milioni di fiorini. Le necessità finanziarie della Daf ammontano a 1,8 miliardi di fiorini pari a circa 1500 miliardi di lire. Il titolo Daf, riammesso in Borsa venerdì mattina dopo quattro giorni di sospensione, ha aperto in forte ribasso per poi ricuperare in linea con l'andamento del listino. La Daf dovrà inoltre tagliare altri 2500 posti di lavoro nei prossimi due anni. I tagli maggiori, secondo il quotidiano che afferma di aver ottenuto una copia del piano preliminare, interesseranno gli stabilimenti britannici (1050 posti), olandesi (850) e belgi (327). La Daf, che occupa circa 12.500 addetti, ha già tagliato 4750 posti di lavoro dall'89 al '92. La ristrutturazione della casa olandese è legata al progetto di rifinanziamento, indispensabile per la sua sopravvivenza, a cui sono interessate le autorità olandesi e belghe-fiamminghe nonché il pool di banche creditrici guidato dalla olandese Abn Amro.

Luoghi citati: Aja, Paesi Bassi