Lorella: mi svestirò da sera Alba: sono Cenerentola

Lorella: mi svestirò da sera Alba: sono Cenerentola La Federazione metalmeccanici organizza l'Altrofestival, in contemporanea con la rassegna ufficiale Lorella: mi svestirò da sera Alba: sono Cenerentola SANREMO. Un Controfestival come nel 1969? Se non proprio come allora, quasi. Si chiama l'«Altrofestival» e lo sta organizzando la Federazione lavoratori metalmeccanici unitaria (con Rifondazione a dare aiuto logistico) coinvolgendo cantautori e comici. Avrebbe già detto sì Francesco De Gregori (che il tandem di produttori esecutivi della Rai, Oai-Publispei, non è riuscito a coinvolgere nella kermesse festivaliera ufficiale) e sono in corso le trattative con alcuni tra i personaggi più rappresentativi della canzone d'autore: si parte da Fabrizio De André e Paolo Conte per arrivare a Francesco Guccini. Tra i gruppi rock, figurerebbero per ora i «Litfìba». Ieri i rappresentanti della segreteria organizzativa hanno incontrato l'assessore al Turismo di Sanremo Carlo Conti chiedendo l'autorizzazione a tenere le due serate del 26 e 27 febbraio nell'ex mercato dei fiori, con platea di 4000 persone a meno di duecento metri dal palcoscenico dell'Ariston: una clamorosa contemporanea con il mega-show di Raiuno presentato dal trio Baudo-CuccariniFarietti. Permesso accordato e disponibilità anche da parte della Publispei che nella stessa area aveva previsto una mostra di «cimeli» del Festival. Il sindacato dei metalmeccanici vorrebbe riunire sul palco il duo Dario Fo-Paolo Rossi. Entrambi sono impegnati in tournée, ma Paolo Rossi sta spostando le date dei suoi spettacoli e quindi non è da escludere la sua partecipazione. Per Dario Fo sarebbe un ritorno dopo quel «Controfestival» del '69 durante il quale aveva proposto un suo spettacolo. Quali gli scopi della manifestazione? «Non esistono solo le canzonette - dice da Milano Piergiorgio Tiboni, leader tra i "duri" della Flmù -. Per l'Italia è un momento difficile e Sanremo può essere una ribalta unica per ricordare a tutti il dramma della disoccupazione, dei licenzia¬ menti ma anche la volontà di reagire». In Riviera, in occasione delle due serate, è prevista l'affluenza di centinaia di rappresentanti dei consigli di fabbrica per dibattiti e assemblee. La differenza con la sfida alle canzonette di 24 anni fa è che oggi Festival e «Altrofestival», nonostante il suo sapore provocatorio contro produttori e discografici, possono convivere, se non addirittura diventare complementari rendendo memorabile l'edizione 1993. E già per il '94 Sanremo ha deciso di cambiare le cose: la prossima estate sarà promosso un seminario tra tutti gli addetti ai lavori per dare una nuova veste alla «gara». La speranza è ritrovare l'identità di Festival popolare. Giulio Gavino Si diceva: «A Sanremo quest'anno ne vedremo delle belle». Eccole. In tutto il loro splendore, Lorella Cuccarini e Alba Panetti. Le due amanti segrete dei telespettatori italiani che Pippo Baudo abituato ormai a pensare e vedere doppio se l'è volute e giocate per la partita canora di Sanremo. Signora Panetti, com'è andata con Pippo? «Mi ha telefonato due settimane fa. Poi ci siamo visti più che altro per salutarci, quindi mi ha richiamato per dirmi che aveva pensato a me per Sari- remo nei termini che sapete: tre serate di dopofestival e il Gala». Un po' si sente frustrata pensando alla Cuccarini nel ruolo principale? «E perché mai? Lo scorso anno io ho fatto Sanremo ed ero felice. Quest'anno ancora Sanremo, cambio prospettiva e sono felice. Amo i cambiamenti. Per questo sono molto contenta. Trovo giusto che sia Lorella a ricoprire quel ruolo: è brava, preparata e si troverà bene in un ambito nuovo». Comunque una sfida fra due primedonne. «E' stato molto carino proporci una tale sfida. Devo dire che in un momento come questo di grandi licenziamenti, vedi Telemontecarlo, onestamente trovo che ci sia poco spazio per il vittimismo e mettersi a piangere sulla mia posizione lo trovo inadeguato. Nessun lamento invece. Va bene così». Però essere secondi dà fastidio vero? «Incomincia la solita manfrina. Chi vede guai, cadaveri e sangue resterà deluso. E a quelli che mi vedono seconda dietro Lorella, allora dico che a furia di stare con l'eterno secondo Toto Cutugno, mi sono presa la malattia. In questo mestiere privilegiato bisogna sapere sempre afferrare il lato bello, mai quello polemico. La proposta era chiara e io l'ho accettata. E dunque? Mi daranno un ruolo d'intervistatrice che mi piace. A coloro che mi hanno sempre vista come una strega dico che ricoprire il ruolo di Cenerentola mi va benissimo». Una trasgressione? «Un fatto nuovo. Finalmente eccomi qua, come Cenerentola con tanto di topini che scorrazzano mandati da Fu scagni e una bella zucca che diventa una carrozza». E' ironica e disincantata Alba Panetti e saprà bene poi come evitare le cattiverie delle sorelle di Cenerentola. E lei Lorella? Come si sente inaspettatamente promossa sul palco di Sanremo a fianco di Baudo? «Piena di gioia. E' arrivato anche questo e mi chiedo: non sarà troppo?». Questa volta Superpippo ha colpito secco? «So che si è battuto molto per me». Sa anche che Baudo ha telefonato personalmente a Berlusconi per averla? «No. Questo no. Sapevo invece che alla Rai la burocrazia è molto più complicata che da noi e qual che intoppo s'è dovuto superare». Quando ha sentito Pippo? «Una settimana fa. Mi ha detto delle sue intenzioni e l'ho ringraziato moltissimo, ma ho pensato non se ne facesse nulla e invece dopo il sì di Berlusconi il mio agente s'è mosso con la Rai e le trattative si sono definite. Ma l'ok l'ho avuto soltanto l'altro ieri». Non teme qualche diverbio con Alba? «Ma no. Fra noi non c'è nessuna possibilità di litigio. La stimo molto ma non ci siamo mai incontrate, se non una volta al ristorante». E vi siete salutate? «Così si fa fra persone per bene». Come immagina questa nuova esperienza? «Pensarmi insieme con Pippo è eccitante. Incontrarsi di nuovo dopo tanto tempo mi fa felice: mi vedrà più cresciuta, più responsabile...». E sarà serissima? «Come posso esserlo io. Sarò me stessa in abito da sera». Come sarà il suo abito per la prima serata? «Non certo d'uno stilista. Non mi piace che sia uguale e quello di un'altra signora. Sarà però elegante, nello stile del momento: un capo semplice ma che dia rilievo al corpo, perché è buon protagonista». Lo sappiamo bene. «Volevo dire che anche l'abito è protagonista. Poi guardi se non metto in evidenza il corpo a 27 anni per questa speciale occasione, quando mai dovrei farlo?». Ecco, quando? Nevio Boni Cantautori a raccolta De Gregori ha detto sì Ci saranno i Litfìba Platea da 4000 posti a duecento metri dal teatro Ariston Lorella Cuccarini e in alto la Panetti