«I serbi hanno cercato di annegarci tutti»

Gli artificieri croati stanno lavorando per evitare la catastrofe: 50 mila persone in pericolo Gli artificieri croati stanno lavorando per evitare la catastrofe: 50 mila persone in pericolo «I serbi hanno cercalo di annegarci tutti» La diga di Peruca imbottita di mine ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO «L'importante è che non perdiate gli uomini intorno alla centrale. Se i croati avanzano e vi attaccano fate saltare in aria tutto, distruggete tutto!». La voce è quella inconfondibile del gen. Mladic, attuale comandante in capo dell'esercito serbo della Bosnia, diventato noto al tempo dei bombardamenti di Zara, quand'era ancora al servizio dell'Armata federale jugoslava. Il suo incitamento via radio è diretto all'ufficiale Novakovic che comanda le Forze serbe in Krajina, la regione croata occupata dai serbi. La registrazione del colloquio, avvenuto mercoledì, non lascia dubbi che l'intento è quello di far saltare in aria la diga di Peruca, la più grande centrale elettrica della Dalmazia, che i serbi hanno tenuto per mesi. «Certo, su questo siamo d'accordo. Ma non si preoccupi generale. Stiamo andando forte. Quando la nostra gente qui sente il nome del grande combattente generale Mladic, allora tutto procede a dovere». Ma dopo aver scacciato dalla diga i caschi blu kenyoti che avevano il compito di proteggere la centrale, poche ore dopo i serbi sono stati costretti ad abbandonare Peruca in seguito al blitz armato dei croati che sono riusciti a riconquistare 10 sbarramento. Ma la diga è in condizioni disastrose. Due grandi buchi laterali rischiano di far crollare la struttura centrale. I due crateri sono stati causati dalle esplosioni sotterranee. Perché i serbi hanno messo enormi quantità di esplosivo nella galleria trasversale che si trova a una sessantina di metri sotto la diga. Per cominciare han no fatto saltare in aria uno dei ponti di accesso allo sbarrameli to. Tutti gli impianti della centrale sono stati fortemente danneg "giàti. Il primo riscontro degli esperti croati è che la diga di Pe ruca potrebbe cedere da un mo- ''mento all'altro. Più di cinquantamila persone sono in pericolo, perché la grande ondata spazzerebbe via tutti i villaggi a valle Anche Sinj, la cittadina nell'eri troterra di Spalato, è minacciata Viene chiesto aiuto all'Onu. Ieri l'improvvisa crescita di livello del fiume Cetina fa temere 11 peggio. L'acqua si riversa in quantità enormi: più di 220 me al secondo. Il panico si diffonde in tutta la regione. Una catastrofe di dimensioni spaventose appare inevitabile. Falso allarme: i tee nici sono finalmente riusciti ad aprire le chiuse principali, ridu cendo la pressione dell'acqua contro lo sbarramento che avrebbe potuto far crollare la diga. Sul posto si reca il primo ministro croato Hrvoje Sarinic. «Avremo la nostra diga, salveremo la gen te. Ma il disastro evitato all'ultimo momento non può essere che il frutto di una mente malata. Si tratta di pura follia. Sul posto ab biamo trovato le prove materiali che volevano far saltare in aria lo sbarramento. Ci sono enormi quantità di esplosivo dappertutto». Il premier ha poi detto di aver chiesto al comandante delle Forze di pace dell'Orni gen. Nambiar di far ritornare i caschi blu a Peruca per assicurare la protezione dei tecnici che devono riparare la diga. «Il gen. Nambiar mi ha risposto che non lo farà perché non può garantire la sicurezza dei suoi uomini». A pochi chilometri da Peruca, i cannoni serbi potrebbero ricominciare a sparare da un momento all'altro. Malgrado il pericolo, la Gran Bretagna ha fatto sapere ieri sera che aiuterà i croati a riparare i danni della diga. Gli esperti britannici dovrebbero arrivare a Peruca oggi stesso. Intanto i dirigenti serbi della Krajina imputano «la sconfitta» ai caschi blu che li avrebbero costretti a ritirarsi dalla diga. Non solo, ma i 21 soldati del battaglione francese che i serbi hanno sequestrato a Benkovac vengono accusati di collaborare con i croati. Addosso a loro sarebbero state trovate delle mappe con i piani «dell'aggressione ustascia». Ma da Belgrado il governo federale jugoslavo ha mandato una lettera al segretario generale dell'Orni, Ghah\ in cui chiede che venga prolungato il mandato delle Forze di pace nell'ex Jugoslavia. Mentre i due copresidenti della Conferenza di Ginevra sperano di trovare oggi un accordo per la pace, in Bosnia proseguono i combattimenti. L'artiglieria pesante serba continua ad attaccare Sarajevo. Nella capitale bosniaca hanno cominciato a seppellire i morti nello stadio perché nei cimiteri non ci sono più posti. Ingrìd Badurina Mentre alla Conferenza di Ginevra si spera di trovare oggi un accordo di pace in Bosnia proseguono i combattimenti A Sarajevo hanno cominciato a seppellire i morti nello stadio, i cimiteri sono pieni PUNTO DOVE I SERBI HANNO DEMOLITO LA DIGA, L'ACQUA FUORIUSCITA MINACCIA 20.000 PERSONE E' allarme in Croazia per la diga di Peruca [FOTOAP] Nella cartina la zona della Krajina in pericolo per la diga minata dai miliziani serbi

Persone citate: Mladic, Nambiar, Novakovic