La figlia di Dayan dà la mano ad Arafat di Aldo Baquis

Deputata laborista, ha incontrato il capo dell'Olp a Tunisi. Rabin furibondo: «Che vergogna» Deputata laborista, ha incontrato il capo dell'Olp a Tunisi. Rabin furibondo: «Che vergogna» La figlia di Dayan dà la mano ad Arafat «Ipalestinesi sono seriamente preoccupati per la pace» Ora ilLikud vuole cacciarla dalla commissione Esteri Con un gesto che ha costituito una sfida diretta all'autorità del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, la parlamentare laborista Yael Dayan (figlia del celebre generale Moshe Dayan) si è incontrata ieri a Tunisi con il leader dell'Olp Yasser Arafat. L'incontro - il primo del suo genere da quando la 'Knesset' ha abolito la legge che vietava agli israeliani di incontrare emissari dell'Olp - è stato dedicato alle prospettive dei negoziati israelo-palestinesi dopo l'espulsione in Libano di circa 400 integralisti islamici palestinesi. Alla vigilia dell'incontro, Rabin ha accusato la Dayan di pregiudicare l'esito dei negoziati di pace «correndo subito da Arafat». «Cosa cerca di esprimere? - ha chiesto retoricamente giovedì ai membri dell'ufficio politico del partito -. Forse il suo appoggio alle sanzioni contro Israele di cui l'Olp parla in questi giorni? Il suo comportamento è assolutamente vergognoso». Anche il Likud, il principale partito di opposizione, ha stigmatizzato ieri - prima ancora che l'incontro con Arafat avesse luogo - la «missione di pace» della Dayan. Secondo Moshe Katzav, uno dei dirigenti del partito, la parlamentare «rappresenta adesso un pericolo per il Paese» e dovrebbe essere esclusa dalla prestigiosa e delicata Commissione parlamentare per gli affari Esteri e la Difesa. Al suo arrivo a Tunisi, la Dayan ha precisato di non portare con sé alcun messaggio da parte del governo Rabin e di rappresentare, al massimo, i movimenti pacifisti israeliani in cui milita da anni. Per proteggere la figlia del generale israeliano, i dirigenti dell'Olp le hanno offerto una delle loro residenze private. In due giorni di colloqui, ha potuto incontrare i più noti esponenti della centrale palestinese, da Nabil Shaat a Yasser Abed Rabbo, da Hakkam Ballawi a Mahmud Abbas, e Feisal Husseini. «Non ho sentito critiche personali a Rabin - ha riferito la Dayan - e ho avvertito invece una seria preoccupazione per la sorte del processo di pace e per il rafforzamento del movimento islamico Hamas». Nei giorni scorsi, Arafat aveva incontrato un altro pacifista israeliano, Abie Nathan, a cui aveva ribadito di essere interessato a incontrare personalmente Rabin, «anche a Gerusalemme», per poter rilanciare i negoziati. Secondo Nathan, in cambio di una trattativa diretta tra Israele e l'Olp sarebbe possibile convincere il Comando Unificato dell'intifada a sospendere la lotta armata nei Territori. In una recente intervista, la Dayan - che da giovane ha pubblicato alcuni libri, fra cui uno dedicato ai rapporti col padre ha affermato che la sua attività politica è, in un certo senso, la continuazione di quella del generale Dayan che nel 1978 fu - come ministro degli Esteri di Menachem Begin - uno dei principali artefici degli accordi di pace con l'Egitto. A suo giudizio, l'im¬ magine di «falco» che molti israeliani tuttora conservano di suo padre è scorretta: «Negli anni compresi tra il 1967 e il 1977 - ha ricordato - tutti i successivi governi laboristi erano favorevoli alla formula della "pace in cambio dei territori", che allora era respinta dagli arabi». Gli stessi accordi di Camp David si basarono su quella formula: «Mio padre non si faceva alcuna illusione, e fin dall'inizio disse ad Hassan Tohamy (un consigliere del presidente Anwar Sadat) che Israele comprendeva che il prezzo della pace sarebbe stata la restituzione dell'intera penisola del Sinai». Aldo Baquis La figlia del generale Moshe Dayan Yael Dayan, si è incontrata ieri a Tunisi col leader dell'Olp Arafat DL«O

Luoghi citati: Egitto, Gerusalemme, Israele, Libano, Tunisi