«Domenica di shopping? Dio dice no» di Maria Grazia Bruzzone
«Domenica di shopping? Dio dice no» «Il giorno del Signore va difeso dagli attacchi del consumismo senza regole» «Domenica di shopping? Dio dice no» / vescovi si oppongono all'apertura dei negozi ROMA. Fare la spesa la domenica? I vescovi sono contrari. E' bastato che la commissione antitrust auspicasse l'avvento di orari più flessibili nei negozi, anche nei giorni festivi, per suscitare una dura requisitoria della Conferenza episcopale. La Sir, l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei, attacca violentemente l'idea dello shopping domenicale, peraltro già ampiamente applicata in tutti i Paesi più avanzati, cattolici e protestanti, opponendo «una decisa resistenza e una forte riserva etica cristiana nei riguardi di chi, in nome di una modernità compiacente, vorrebbe imporre un uso materialistico e consumistico delle feste». Nessuna intenzione etica nella proposta della commissione presieduta dall'ex presidente della Consulta Francesco Saja. La quale, in un rapporto consegnato al presidente del Consiglio, si limitava a criticare le norme vecchie che regolano il commercio al dettaglio, a dannò della libera concorrenza e degli stessi consumatori. E auspicava un loro superamento in vari modi, fra i quali c'era il suggerimento di adottare orari meno rigidi, trovando il modo di garantire un certo numero di negozi aperti nel dopo pranzo, la notte, e nei giorni festivi. Un'iniziativa ben vista dal pubblico degli acquirenti ma non dalla pletora dei negozianti la cui reazione negativa, attraverso la Confcommercio, non è tardata. Adesso arriva quella etica dei vescovi in difesa del «giorno del Signore» e contro «i commercianti dal volto umano» che incitano al mercantilismo e al consumismo. Una preoccupazione, quella della Sir, in verità non nuova nella Chiesa. Maria Grazia Bruzzone A PAGINA 14
Persone citate: Francesco Saja
Luoghi citati: Roma
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