La scalatrice Giuliani vince la prima tappa

La Federciclismo ha ritirato il no all'aspirante presidentessa, che potrà presentarsi candidata alle elezioni contro Omini DONNE IN CARRIERA ili La Federciclismo ha ritirato il no all'aspirante presidentessa, che potrà presentarsi candidata alle elezioni contro Omini La scalatrice Giuliani vince la prima tappa Romana, 47 anni: voglio rilanciare alla grande questo sport ROMA. Adesso Carla Giuliani ha tutte le carte in regola per partecipare alla volata che ha come traguardo la presidenza della Federazione ciclistica italiana. Se dovesse riuscire a portare a termine positivamente la sua battaglia elettorale, per ora condotta solo sul piano dei ricorsi e nelle aule dei tribunali, diventerebbe la prima donna italiana presidente di una federazione sportiva nazionale. Carla Giuliani, romana, quarantasette anni, vedova con due figlie (Giorgia, 21 anni, ed Elisabetta, 19) entrambe studentesse in giurisprudenza ed impiegate, si è candidata alla presidenza della Federciclismo. Con lei sono in corsa il presidente uscente Agostino Omini (Lombardia) ed altri due candidati, Lino Cistola (Abruzzo) e Salvatore Bianco (Puglia). Le elezioni si terranno a Firenze il 13 e 14 febbraio. La Federazione ciclistica ita¬ liana, con lettera ufficiale del 15 gennaio scorso, firmata dal segretario generale Renato Di Rocco, aveva però comunicato alla signora Giuliani che non risultava in possesso di anzianità di tesseramento biennale, così come previsto (quale requisito di eleggibilità) dallo Statuto federale. La Giuliani, che si è tesserata esattamente il 23 dicembre del 1990, assistita dall'avv. Gianfranco Tobia specialista in Diritto dello sport, ricorreva al Tar del Lazio. Ieri mattina, nel corso dell'udienza, il colpo di scena: il legale della Fci presentava al presidente della Terza sezione una memoria con cui si comunicava che la signora Carla Giuliani è stata già inclusa, come risulta dal Bollettino Ufficiale della Federazione ciclistica in data 21 gennaio, nell'elenco dei candidati alla presidenza. Veniva precisato che la famosa lettera del 15 gennaio era solo un atto di «comunicazione del fatto storico dell'assenza di un periodo di tesseramento biennale». Il presidente di sezione del Tar dott. Balba prendeva atto della «assoluta inesistenza di qualsivoglia provvedimento che abbia dichiarato la ricorrente non in possesso dei requisiti»; la stessa signora Giuliani a sua volta prendeva atto di essere stata inserita fra i candidati, commentando: «Ora non intendo più parlare di carte da bollo ma di ciclismo». In servizio dal 1965 sino a tutto lo scorso anno presso la Fiac (Federazione internazionale di ciclismo dilettanti), Carla Giuliani veniva nominata segretario generale dell'Organismo nel 1981, eletta con «standing ovation» dal Congresso di Praga, nonostante il veto esplicito della Federazione italiana. «La nostra Federazione», dice Carla Giuliani, «ha perso immagine, usa male i grandi spazi te¬ levisivi che si è conquistati; si disinteressa della base. I risultati, anche molto buoni, non sempre hanno però raggiunto le nostre potenzialità: la relazione del responsabile alla preparazione olimpica Carlesso si esprime con molta amarezza per la mancata collaborazione avuta proprio dal vertice». Insomma, questa fragile ma battagliera signora, ha un vero amore per il ciclismo, così come ama musica ed arredamento. Le figlie le sono vicine: «Mamma, fai quello che devi ma non farti coinvolgere emotivamente da queste vicende», le hanno detto. Un'ultima domanda: signora, ma lei sa andare in bicicletta? «Gare non ne ho mai fatte, ma in bicicletta, come d'altra parte tutti gli italiani, me la cavo. Ho un grosso senso dell'equilibrio, io...». Vanni Loriga R Carla Giuliani, qui con le figlie Giorgia ed Elisabetta, sfida lo sport maschilista

Luoghi citati: Abruzzo, Firenze, Lazio, Lombardia, Praga, Puglia, Roma