Dopo i bollini, arriva l'autocertificazione

Dopo i bollini, arriva l'autocertificazione Dopo i bollini, arriva l'autocertificazione Ma contro le code c'è un piano in Regione Per il momento è solo «un'ipotesi di intervento». Venerdì mattina l'assessore regionale alla Sanità, Eugenio Maccari, sottoporrà al commissario prefettizio Riccardo Malpica il suo piano per evitare nuove code alle Usi in occasione della prossima scadenza della sanità pubblica: l'autocertificazione - da presentare dal 1° marzo - dei tetti di reddito per i cittadini che hanno diritto all'esonero dalle spese per il medico di famiglia (85 mila lire l'anno) e all'acquisto di farmaci a prezzo «agevolato» (quota fissa di 4 mila lire il pezzo più 50 per cento della tariffa indicata sulla confezione). I nuovi tetti di reddito, lo ricordiamo, sono i seguenti: 30 milioni per una famiglia di una sola persona, 42 milioni per due persone, 50 milioni per tre persone. Per nuclei composti da più di tre individui, aggiungere 5 milioni a persona. Come si può facilmente intuire, la procedura interesserà decine di migliaia di cittadini, costringendo gli uffici delle unità sanitarie locali a turni di lavoro massacranti. Non solo. Come dimostrano le code di questi giorni per il ritiro degli otto bollini dell'esenzione ticket, in una grande città come Torino si rischia di andare incontro a nuovi disagi: attese snervanti davanti agli sportelli, gente in attesa dall'alba, svenimenti e malori. Il problema, dunque, sarà Torino. E proprio su Torino è calibrato questo piano anti-code dell'assessore. Giovedì scorso, il quotidiano economico «Sole 24 ore» ha pubblicato un fac-simile della domanda da indirizzare alle Usi: nei prossimi giorni il modulo uscirà sulla Gazzetta Ufficiale. Sono richieste le generalità dell'assistito (codice fiscale, dati anagrafici, residenza) e degli altri componenti del nucleo familiare. Poi, sotto la voce «reddito comples- sivo», i quadratini con i vari tetti di reddito. Maccari s'è fatto fare una fotocopia del fac-simile e ha subito telefonato al centro elaborazione dati del Comune: è possibile impostare un programma per stampare su questa domanda i dati dei vari componenti di ogni nucleo familiare di Torino? I responsabili del Ced hanno chiesto tempo per alcune verifiche tecniche e hanno promesso una risposta definitiva per venerdì, quando si terrà l'incontro con Malpica. Se, come pare, la risposta sarà sì, ecco la seconda fase del piano. Comune e Regione nuderebbero a casa di tutti i capifamiglia (circa 400 mila persone) il modulo dell'autocertificazione già compilato nella parte alta (codice fiscale e dati anagrafici). Gli assistiti non dovrebbero far altro che barrare la casella corrispondente al proprio reddito, sempre che questo non superi i limiti che abbiano ricordato sopra. E per la consegna del documento? I cittadini potrebbero spedirlo alla propria Usi di appartenza, magari utilizzando una busta intestata ricevuta a casa con la domanda di autocertificazione, oppure portarlo di persona allo sportello. E siamo così all'ultimo passaggio: le Usi timbrerebbero la domanda e rispedirebbero a casa di quelli ne hanno diritto il cedolino che consentirà loro di vivere felici e (semi) esonerati. Sarà compito dell'amministrazione tributaria accertare eventuali false dichiarazioni. Questo il piano. Funzionerà? Non funzionerà? L'assessore Maccari allarga le braccia: «Come i cittadini, anche la Regione e le Usi sopportano il peso di queste procedure decise dal governo. Procedure complicate, inutile negarlo. Ma la speranza è che si possa, con piani come il nostro, superare il difficile momento riducendo al minimo gli inconvenienti». Al commissario Malpica e ai tecnici del Ced l'ultima parola, venerdì.". Gianni Armand-Pilon Forse il tempo delle code è finito Per le nuove scadenze dovrebbe arrivare il «piano» di Maccari» Concorda con il Comune

Persone citate: Eugenio Maccari, Gianni Armand-pilon, Maccari, Malpica, Riccardo Malpica

Luoghi citati: Torino