«Lupo Alberto a scuola dalla porta di servizio» di Daniela Daniele

IL MACHISMO VINCE IN TV L'autore dell'opuscolo anti-Aids risponde alla «bocciatura» del ministro «Lupo Alberto a scuola dalla porla di servizio» MILANO. Due «cannonate», una più forte dell'altra, contro la fantasia di Guido Silvestri «Silver» e del suo Lupo Alberto (il più amato dai ragazzini e non) che avrebbe dovuto mettere in guardia gli studenti sui comportamenti «a rischio di Aids» in un opuscoletto per le scuole. Ad accendere la miccia, e a sparare, il ministro della Pubblica istruzione Rosa Russo Jervolino. Prima bordata: «La scuola non è una palestra per la diffusione di opuscoli dietro i quali ci possono essere pesanti aspetti economici»; seconda: «Non mi sono interessata a questa storia e non me sono disinteressata. Me ne sono semplicemente infischiata». Chiuso il discorso. Di certo non per l'immunologo Fernando Aiuti, che da sempre spende fiato a sottolineare l'importanza della prevenzione. E nemmeno per Guido Silvestri, l'autore del libretto che aveva avuto l'ok del ministero della Sanità. Silver, qual è il suo stato d'animo in queste ore? «Sono mortificato». E pentito? «Scherziamo? Il rutto in tv di Gascoigne, al confronto delle dichiarazioni del ministro, è stato un piacevole minorino». Le insinuazioni fatte non sono cosa da poco: si parla di interessi economici definiti «pesanti». Lei quanto ha guadagnato da questa iniziativa? «Proprio un bel niente, perché non si è trattato di un'operazione commerciale. Per la realizzazione dell'opuscolo, ho chiesto dieci milioni. E tutto il denaro, come avevo preannunciato, è stato devoluto a due istituti per la ricerca sull'Aids: uno si trova a Napoli, l'altro a Roma. Ho la documentazione che lo prova». E allora, secondo lei, perché queste allusioni? «Non l'ho proprio capito. Inoltre, il ministro Russo Jervolino non ha soltanto offeso me, dicendo quelle cose, ma anche il ministro della Sanità. E non so se n'è resa conto. A me, comun¬ que, non è passata per le mani una sola lira». Ma come spiega questa opposizione così drastica? «Con una notevole grettezza da parte della "signora", a giudicare dai termini usati, e con qualche interesse in beghe politiche che nulla hanno a che vedere con la prevenzione all'Aids». Lei crede che Lupo Alberto, che si nasconde dietro un cespuglio con l'amata gallina Marta sotto la protezione di un profilattico, non entrerà a scuola? «Sono certo del contrario. L'opuscolo non farà il suo ingresso dal portone principale, ma di sicuro passerà dalla porta di servizio. Ho intenzione di allegare il libriccino alla pubblicazione mensile, che esce in "100 mila copie mensili 100 mila" e viene letto da moltissimi ragazzi. Non solo: altre riviste a grande tiratura mi hanno chiesto di poterlo diffondere. E non basta. Migliaia di copie sono state distribuite in discoteche e in altri punti di ritrovo di giovani. I quali, fra l'altro, comprendono benissimo il messaggio, sanno che con certi pericoli non si scherza. Insomma, sono meno stupidi di quanto il loro ministro sospetti». Un paio di mesi fa, alle prime difficoltà incontrate dall'opuscolo, lei ci disse che ne avrebbe scritto un altro sull'imbecillità. Ha tratto ispirazione dagli ultimi eventi? «Come no? Subito dopo aver letto certe dichiarazioni, ho incominciato a disegnare una storia. Protagonista è Enrico La Talpa (il più scapestrato, quello che ad un certo punto si scopre gay e scandalizza tutti gli animali della fattoria McKenzie, ndr). Si mette in testa un colapasta, impugna una spadina e parte per la sua nuova missione: una crociata contro l'imbecillità». Daniela Daniele

Persone citate: Fernando Aiuti, Gascoigne, Guido Silvestri, Lupo Alberto, Rosa Russo Jervolino, Russo Jervolino

Luoghi citati: Milano, Napoli, Roma