«Eltsin rompe l'embargo all'Iraq»

«Eltsin rompe l'embargo all'Iraq» LA CRISI DEL GOLFO La Russia denuncia un complotto di 007, «gli stessi che parlano di atomiche in vendita» «Eltsin rompe l'embargo all'Iraq» IlKgbnega: sono voci false sparse dall'Occidente MOSCA DAL NOSTRO INVIATO E ora, dopo le recriminazioni di Eltsin contro l'America, che «detta le sue condizioni», tocca ai servizi segreti occidentali subire i rimbrotti del Cremlino. Ieri il ministero della Sicurezza nazionale, ex Kgb, ha denunciato ufficialmente che «centri dello spionaggio straniero stanno cercando di creare condizioni per stabilire la loro leadership politica e militare» sulla Russia. «Rappresentanti stranieri, e tra loro molti agenti dei servizi segreti - ha detto Andrei Chernenko, capo delle pubbliche relazioni del ministero - hanno accesso illimitato non soltanto alle strutture del potere, ma anche a installazioni dove si custodiscono i più importanti segreti statali e militari». Non solo. Esisterebbero «in tutto il mondo almeno dieci fondazioni che si occupano di Russia e che sono dirette da ex dirigenti di servizi segreti». Chernenko non ha precisato di quali servizi segreti si tratti, ma non c'è il minimo dubbio che quelli americani fanno parte dell'elenco. Cui sarebbero da attribuire le «voci», che vengono diffuse in Occidente, sulla fuga di materiali radioattivi e armi e tecnologia nucleare dalla Russia e da altre Repubbliche dell'ex Urss. E, della stessa «famiglia» di sintomi, si segnalano anche no¬ tizie incontrollate che emergono dalle profondità degli apparati governativi, come quella - segnalata da Interfax, che cita «fonti diplomatiche» russe - secondo cui Boris Eltsin, «in preparazione della sua visita in India (cominciata ieri, ndr) ha firmato una disposizione che dà mandato al ministero degli Este¬ ri di intensificare il lavoro con l'Iraq al fine di creare le condizioni per la ripresa delle forniture di petrolio iracheno (alla Russia)» come forma di pagamento dei debiti accumulati da Baghdad verso l'Unione Sovietica. La notizia è stata ieri smentita con un breve comunicato del ministero degli Esteri, diffuso dalla agenzia ufficiale Itar-Tass, ma essa appariva circostanziata e fondata su un'analisi precisa della situazione. Proprio all'India, infatti, la Russia vendeva secondo Interfax - circa 4 milioni di tonnellate di petrolio l'anno, tutte provenienti da Baghdad. E, dall'inizio dell'embargo deciso dall'Onu, le forniture russe a Nuova Delhi sarebbero crollate a 260 mila tonnellate. L'alto funzionario che ha confidato a Interfax le sue considerazioni fa capire che la diplomazia russa intenderebbe agire su Baghdad per convincerla a rispettare le risoluzioni dell'Onu, visto che «è molto improbabile che la comunità internazionale toglierà le sanzioni all'Iraq in caso contrario». [g. e]

Persone citate: Andrei Chernenko, Boris Eltsin, Chernenko, Eltsin