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Lo storico Mola; «E' una persecuzione» La rivista: «Vietato iscrìversi». Poi il direttore fa retromarcia « Tuttoscuola» sfida i massoni Lo storico Mola; «E' una persecuzione» ROMA. Persecuzione contro la massoneria. Guerra di religione. Pericolo di schedature. E' lo storico dei «fratelli muratori» Aldo A. Mola a lanciare l'allarme rosso. Per lui il pericolo arriva da un titolo della rivista Tuttoscuola: «Massoneria vietata al personale della scuola». Il mensile di politica scolastica - distribuito in 60-70 mila copie - nel numero di gennaio a pagina 54 pubblica un servizio sul rapporto fra il personale della scuola e le associazioni segrete. Nel testo non si nomina mai la massoneria ma si parla di associazioni segrete e in conclusione si legge: «il personale della scuola indiziato di partecipare ad una associazione segreta, va sottoposto a procedimento disciplinare. In questo si deve accertare la sua effettiva partecipazione a siffatta associazione. In caso di esito positivo, tale partecipazione integra gli estremi di un illecito disciplinare, il quale va punito con un'unica sanzione: la "destituzione"». E così Mola lancia l'allarme: «L'Italia non ha certo bisogno di guerre di religione, neppure il regime fascista arrivò alla degenerazione al quale giunge la rivista Tuttoscuola. Temo però che qualche provveditore o preside zelante, indotto a interpretare l'articolo pubblicato su una rivista "ufficiosa" come direttiva del ministro, voglia mettersi a schedare dipendenti per destituirli per il solo fatto che sono massoni». Ma professore c'è una legge che vieta l'appartenenza ad associazioni segrete per il personale pubblico? «E' vero che esiste una legge che vieta le società segrete - spiega Mola -, ma sinora nessuno aveva mai messo in discussione il fatto che esistono in Italia Obbedienze massoniche per nulla contrastanti con la Costituzione che garantisce la libertà di associazione ai cittadini». In parole povere? «La massoneria non è un'associazione segreta e pertanto essa non è per nulla vietata al personale civile e militare dello stato - aggiunge Mola - Ma la gravità della pub- blicazione dell'articolo sta nel fatto che Tuttoscuola è rivista distribuita in molte migliaia di copie in tutte le scuole d'Italia a carico del Ministero della Pubblica Istruzione e dunque con i soldi di tutti i cittadini». Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola, nega qualsiasi volontà di persecuzione: «Purtroppo c'è stato un errore in tipografia, è sbagliato quello che abbiamo scritto. Non si tratta di un attacco alla massoneria ma alle logge coperte. Nell'articolo si parla del divieto per gli insegnanti di appartenere ad associazioni segrete e quindi a eventuali logge segrete della massoneria, laddove ci fossero. In tipografia è saltato l'aggettivo segreto. Il titolo che avevamo passato era massoneria segreta vietata al personale della scuola». Vinciguerra e adesso che farete? «Siamo pronti ad ospitare il contributo di un'esponente della massoneria». Ma è vero che siete - come dice Mola - la voce «ufficio- sa» del Ministero? «Assolutamente no», risponde Vinciguerra. E le accuse di essere «a carico del Ministero»? «Non sono vere - risponde il direttore - Il ministero a scopo di aggiornaI mento ha abbonato alcune migliaia di scuole italiane alla nostra rivista così come ha fatto anche con altre pubblicazioni». Ma il caso non sembra finito qui. Probabilmente arriverà anche in Parlamento. Alfredo Biondi (pli), vicepresidente della Camera, è preoccupato: «In Italia c'è libertà di associazione e di libera professione del pensiero. Nella scuola il problema non è quello di che cosa pensi il professore ma di quello che insegna. C'è il rischio di introdurre una censura preventiva, il rischio di creare le condizioni per un fumus persecutionis». Biondi è intenzionato a chiedere chiarimenti al ministro della Pubblica Istruzione Jervolino. Maurizio Tropeano «E' stato un errore tipografico» E intanto esplode la polemica Sopra: Alfredo Biondi (pli) vicepresidente della Camera A sinistra: Aldo A. Mola storico della massoneria