Ambroveneto il 10% all'Alleanza
Alla compagnia del gruppo Generali la quota di Trieste e un 5% ex Gemina Alla compagnia del gruppo Generali la quota di Trieste e un 5% ex Gemina Ambroveneto, il 10% alPAlleomq // restante 8% della finanziaria milanese diviso in tre Comprano Crediop, francesi e bresciani, fuori i veneti TORINO. L'ordine regna nel Banco ambrosiano veneto. Finalmente, dopo mesi di tensione e di trattative delicatissime, s'avvia a prendere forma ufficiale - almeno per qualche tempo - il nuovo assetto dell'azionariato dell'importante banca privata milanese. Entro il 30 gennaio alla Gemina verrà liquidata l'importo - 400 miliardi - pattuito come prezzo della vendita del suo pacchetto azionario di oltre il 13% nel capitale dell'istituto. E i soci del patto di sindacato hanno anche deciso, sotto la regia del presidente Giovanni Bazoli, come dividere la quota. La parte preponderante del pacchetto ceduto, pari al 5%, andrà all'Alleanza Assicurazio¬ ni, compagnia del gruppo Generali specializzata nel ramo-vita e presieduta dall'ex amministratore delegato delle stesse Generali Alfonso Desiata. L'Alleanza rileverà anche, nel pieno accordo con il sindacato del Banco, il 5% che - al di fuori del patto - era detenuto da due anni dalla sua casa madre, cioè appunto dalle Generali, collocandosi così al 10% complessivo del capitale Ambroveneto. La restante quota dell'8% verrà divisa in tre parti uguali: a rilevarle provvederanno il Crediop (gruppo San Paolo di Torino) il Credit Agricole e la cordata bresciana, compatta: cioè il Banco San Paolo di Brescia, lo Ior (Istituto per le opere di religione) e la finanziaria Mittel, di cui è presidente lo stesso Bazoli. Dall'operazione resteranno dunque, volontariamente, escluse le quattro banche popolari venete che, del resto, hanno messo in vendita, sin dallo scorso mese di settembre, anche la loro quota adattandosi poi a procrastinare la vendita per dar modo al presidente del Banco Bazoli di gestire separatamente il collocamento del pacchetto Gemina. «Il trasferimento della nostra quota all'Alleanza - commenta il presidente delle Assicurazioni Generali Eugenio Coppola di Canzano - rappresenta il logico coronamento di una vocazione strategica della compagnia guidata dal dottor Desiata, che già sviluppa importanti sinergie bancarie nel settore dei prodotti vita ed altre ancora potrà crearne: ha sempre dimostrato una particolare capacità nel progettare e sviluppare prodotti e servizi specializzati. A nostra volta conserveremo la nostra attività tradizionale nel ramo e la nostra collaborazione con altri importanti istituti di credito. Per la capogruppo, inoltre, continua l'attività di espansione degli affari all'estero: stiamo perfezionando la nostra atttività nel ramo delle pensioni integrative in Argentina, stiamo lavorando alacremente in Cile ed in Perù». Un attimo di respiro, dunque, nel tumultuoso azionario dell'Ambroveneto: ma per il presi dente Giovanni Bazoli gli esami non finiscono mai. Recentemente ripresosi da un piccolo ma fastidioso incidente in raon tagna, Bazoli dovrà ora cominciare a pensare ad una soluzio ne finale per il pacchetto delle banche venete. Si tratta di una ulteriore quota del 13 che po trebbe nuovamente compro mettere la stabilità dell'aziona riato. La richiesta dei veneti era stata di 6500 lire per azione, come del resto anche quella della Gemina. Poi la finanziaria milanese ha accettato un prezzo di 6000, che ha rappresentato comunque un eccellente plusvalenza rispetto ai valori di carico. Ora Bazoli dovrà guardarsi attorno per individuare un nuovo socio o anche, in teoria, la disponibilità dei soci restanti a rilevare anche il pacchetto veneto. Sergio Luciano Alfonso Desiata presidente dell'Alleanza Assicurazioni La compagnia ha il 10% del Banco ambrosiano veneto
Persone citate: Alfonso Desiata, Bazoli, Desiata, Eugenio Coppola, Giovanni Bazoli, Sergio Luciano
Luoghi citati: Argentina, Brescia, Canzano, Cile, Perù, Torino, Trieste
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