Raiuno alla frutta niente Caffè di Gad Lerner

Mancano i soldi e la rete manda a casa Elisabetta Gardini, Sabani e Magalli Mancano i soldi e la rete manda a casa Elisabetta Gardini, Sabani e Magalli Raiuno alla frutta, niente Caffè E Pasquarelli cerca un altro Gad Lerner ROMA. L'ultimo guaio della Rai si chiama «Caffè Italiano», la trasmissione di Elisabetta Gardini, in onda alle dieci e mezzo di sera. Pasquarelli la vuole sopprimere e lo staff del programma protesta. Ieri, sul «Giorno», Ferdinando Balestra, autore del «Caffè», ne ha dette di tutti i colori contro il direttore generale, contro Pippo Baudo, contro «Domenica in». Per esempio: «A Pasquarelli piacciono solo banalità e volgarità», «Non capisco lo strapotere, l'arroganza di Pippo. Già, Pippo lo conosciamo e sappiamo da dove viene», «Noi siamo tristi e vabbé, ma le cosce della Panetti sono un inno alla gioia? "Domenica in" è una pacchianata pornografica». «Domenica in» non c'entra con la chiusura di «Caffè Italiano», ma nei mesi scorsi il capostruttura Brando Giordani - responsabile del programma della Panetti - aveva sfottuto il clima depresso del «Caffè» della Gardini, coniando una battuta divenuta subito ritornello nei corridoi di viale Mazzini: «Caffè Italiano/Caffè Verano...» (Verano è il cimitero di Roma). Le ragioni della chiusura, ufficialmente, sono finanziarie. Raiuno ha avuto un grosso taglio di bilancio, 320 miliardi invece di 340. Di questi, fiero, 190 servono a pagare la iction degli anni scorsi e dunque è come se non ci fossero. Non restano in cassa che 130 miliardi per tutto l'anno: una miseria. In passato, i direttori di rete si pigliavano il loro budget e dentro di sé pensavano: «Tanto sforo». Quest'anno invece non c'è niente da fare: i soldi non ci sono per davvero e gli «sforamenti» saranno puniti pesantemente. Dunque, si taglia. Ma mentre la fine di «Ci siamo!» con Sabani e di «Servizio a domicilio» con Magalli non muove a commozione nessuno, la morte del «Caffè» ha suscitato sconcerto e risentimenti, {terché la trasmissione nel'ultimo mese non è andata affatto male, almeno in termini di audience. La parte del programma che precede il Tg ha avuto una media di tre milioni di spettatori, con punte anche di quattro. E dopo il Tg, cioè a mezzanotte passata, la continuano a seguire ancora un milione-un milione e duecentomila italiani. Il costo poi non è eccessivo: 39 milioni a puntata. Dunque, dicono quelli del «Caffè» c'è una congiura contro di noi, quella fascia oraria fa gola a qualcuno. In effetti, la fascia delle 10 e mezzo di sera è piuttosto interessante. A quell'ora su Ca- naie 5 c'è Costanzo, su Raitre c'è - tornerà dal primo febbraio - Gad Lerner. L'idea di Pasquarelli è che Raiuno dovrebbe scendere in campo con trasmissioni capa¬ ci di reggere il confronto con quelle. Soprattutto Gad Lerner - la sua serietà, il suo spessore professionale - sono diventati un'ossessione per il direttore. «Trovatemi il Gad Lerner di Raiuno!», lo si è sentito ripetere molto spesso. E infatti il «Caffè» viene soppresso innanzitutto sull'altare di questa speranza: che da qualche parte esista il Gad Lerner di Raiuno e che a un certo punto salti addirittura fuori da qualche parte. Come mai però il Gad Lerner di Raiuno non potrebbe essere la stessa Gardini (per esempio)? Il fatto è che un mesetto fa Pasquarelli ha visto un paio di puntate del «Caffè» e non gli sono piaciute per niente. La Gardini rifa il verso - secondo lui - ai vari Castagna, alle piazzette Italia, alle tv del dolore, alle beneficenze di Bonacina su Raidue. E del resto la cosa non è strana: la Gardini è una creatura del vicedirettore Giovanni Salvi, l'uomo che ha inventato le trasmissioni tv basate sui casi umani (ai primi tempi di Uno Mattina, Salvi buttò giù dal Ietto Michele Guardi intimandogli di dar spazio, il maggior spazio possibile, a Moira Caradonna, alla quale era stato fatto il primo trapianto di cuore in Italia. Era il primo «caso» che andava in tv e da lì nacquero poi «I fatti vostri»). Anche con la Gardini e con Balestra Salvi ha insistito sullo stesso tasto: casi umani, storie, gente qualunque. I due gli hanno dato retta, anche con un certo successo. Ma il direttore generale - evidentemente stanco di vedere sempre le stesse solfe - s'è invece stufato. E' interessante adesso stare a vedere che tipo di trasmissione i dirigenti di Raiuno pensano di mettere alle 10 e mezzo di sera. Il «Caffè» dovrebbe chiudere il 12 marzo, e il nuovo programma (con il «Gad Lerner di Raiuno») dovrebbe partire il 16 marzo. Se Elisabetta Gardini si rassegna davvero a tornare a casa. E, soprattutto, se si trova un nuovo Gad Lerner. Giorgio Dell'Arti Protestano gli interessati «Ci vogliono chiudere perché non siamo volgari» E' al tramonto la tv del dolore? ; A fianco: Gigi Sabani, conclude il suo «Ci siamo!» Elisabetta Gardini, il suo programma è stato giudicato deprimente. ; Qui sotto: Giancarlo Magalli. Chiude anche il suo programma del mezzogiorno «Servizio a domicilio»

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