Calano i prezzi stangata più lontana di Stefano Lepri

A gennaio inflazione al 4,3-4,4%. Nel '93 ottantamila occupati in meno, la crescita sotto Vl% A gennaio inflazione al 4,3-4,4%. Nel '93 ottantamila occupati in meno, la crescita sotto Vl% Calano i prezzi, stangata più lontana Bot meno pesanti per lo Stato e Reviglio rivede i conti ROMA. L'inflazione è scesa in gennaio, al livello più basso da cinque anni a questa parte: 4,34,4% annuo, secondo i dati provvisori. Calano, nella stessa giornata, i tassi di interesse sui BoT. Sono, se si vuole, fenomeni tipici di una recessione economica: ma il ministro del Bilancio Franco Reviglio circoscrive il problema della disoccupazione, nega la «crescita zero». Secondo i suoi calcoli, il calo prevedibile dei posti di lavoro nel '93 dovrebbe aggirarsi sugli ottantamila, cifra grave, eppure non catastrofica. La nuova previsione del governo è per una crescita modestissima del prodotto interno lordo, 0,50,9%. Costo della vita -1 dati provvisori di ieri provengono dai calcoli effettuati nelle consuete otto grandi città che servono da campione. L'aumento in gennaio su dicembre è stato dello 0,4%. Quando l'Istat completerà i suoi conteggi, l'aumento degli ultimi dodici mesi si dovrebbe collocare tra il 4,4% e il 4,3%, dunque in netto ribasso rispetto al 4,8% di dicembre. Un anno fa, si era al 6,1 %. Hanno contribuito al modesto aumento rilevato in gennaio tre fattori soprattutto: stabilità dei prezzi degli alimentari, saldi anticipati per il vestiario, quasi nessun aumento di ta riffe pubbliche. In parte c'era da aspettarselo (come ha fatto notare, tra gli al tri, il segretario generale della Cgil Bruno Trentini perché normale che l'inflazione rallenti se la gente spende meno, perché ha meno soldi a disposizione o perché il clima è pessimistico. In parte, però, si tratta di una sorpresa, perché da una svalutazione forte come quella subita dalla lira, oltre il 20% nei confronti die marco tedesco, ci si devono attendere rincari di tutte le merci importate. Gli esperti avvertono di non rallegrarsi troppo: sia perché gli effetti della svalutazione potranno ancora manifestarsi, sia perché per motivi tecnici il dato di febbraio facilmente potrà risalire. «Si tratta indubbiamente di segnali positivi - ha detto ieri sera Reviglio - ma non bisogna ancora fregarsi le mani, perché la battaglia contro l'inflazione non è ancora vinta. Vincerla significa riuscire a ridare competitività al Paese». Crescita economica - Finora, la stima del governo era stata di un incremento dell' 1,5% nel prodotto interno lordo, principale tra gli indici di crescita economica. Su questa previsione erano calcolate tutte le cifre del bilancio dello Stato. Parlando alla commissione Bilancio del Senato, Reviglio ha annunciato la nuova previsione, che è in linea con i responsi delle principali organizzazioni internazionali: l'Ocse (+0,8%) e il Fondo monetario (+0,5%). Disoccupazione - Considerato che le forze di lavoro aumenteranno, l'incremento dei disoccupati potrebbe raggiungere i 180.000. Per contrastare il calo dei posti di lavoro, il governo ha confermato al Senato che interverrà tentando di accelerare quasi 50.000 miliardi di investimenti già in bilancio o finanziati dalla Cee. Non tutti sono d'accordo. Dopo i dubbi espressi da Nino Andreatta, ieri sera è stato assai critico il senatore Filippo Cavazzuti, del pds: «Questi progetti di opere pubbliche immediatamente realizzabili nascono dal solito intreccio tra politica e affari, rischiano di alimentare i vecchi topi nel formaggio; e non hanno mai creato molta occupazione». Lo stato prevede di rimborsare 32 mila miliardi di pagamenti arretrati o crediti d'imposta alle imprese. Manovra-bis - Minor inflazione e calo dei tassi sembrano rendere meno pressanti eventuali correzioni di rotta per la finanza pubblica. Reviglio ieri, attenendosi alla linea di condotta già scelta dal governo («Solo a marzo si deciderà») ha fornito alcuni dati che sembrano indicare una tendenza positiva. Il calo dei rendimenti dei BoT consente al momento di abbassare da 200.000 a 194.500 miliardi la stima della spesa per pagamento di interessi sul debito pubblico; e le entrate fiscali nel mese di gennaio stanno andando piuttosto bene. C'è quindi un margine per assorbire eventuali eccessi di spese. D'altra parte la minor crescita dell'economia consentirebbe alla Cee di tollerare uno sfondamento fino a 6000 miliardi dell'obiettivo concordato, 150.000 miliardi di deficit. Quanto agli errori nei calcoli che gli esperti della Cee e del Fmi sospettano, Reviglio afferma che non esistono. Stefano Lepri Ora il carovita è ritornato ai livelli di 5 anni fa A sinistra il ministro del Bilancio Franco Reviglio

Persone citate: Filippo Cavazzuti, Franco Reviglio, Nino Andreatta, Reviglio

Luoghi citati: Roma