Tangenti chimica nella bufera

La Finanza sequestra i conti del caso Enimont. A Milano Manzi vuota il sacco La Finanza sequestra i conti del caso Enimont. A Milano Manzi vuota il sacco Tangenti, chimica nella bufera Blitz in casa Garofano, ex presidente Montedison MILANO. La chimica italiana si ritrova improvvisamente al centro di due diverse inchieste giudiziarie: da Roma il procuratore aggiunto Torri, che indaga sull'agrore Enimont, fa perquisire le sedi milanesi di Eni e Montedison e fa sequestrare una «ingente documentazione». A Milano rientra sulle scene di Tangentopoli l'ex presidente Montedison Giuseppe Garofano per un versamento alla campagna elettorale de del 1990 di 200 milioni, consegnati all'ex segretario regionale Frigerio, oggi inquisito e gran accusatore. Anche per questa violazione alla legge sul finanziamento dei partiti. E' una vicenda per cui Garofano ha già avuto un avviso di garanzia a settembre. Ieri gli hanno perquisito casa e ufficio a Foro Buonaparte (ora ne è consulente). E per tutta la giornata si è parlato del suo imminente arresto. Sembra che i giudici abbiano raccolto nuovi elementi di accusa. Nel frattempo, a San Vittore, l'ex latitante Manzi ha cominciato a fare le prime ammissioni con i pm di «Mani pulite». Bertone, Marzolla e Zeni A PAG. 3 Giuseppe Garofano, ex presidente della Montedison

Persone citate: Buonaparte, Frigerio, Garofano, Giuseppe Garofano, Marzolla, Zeni

Luoghi citati: Milano, Roma