Ciaikovskij: mia moglie è una strega

«Il disgusto per lei cresce di ora in ora Mi è odiosa» Un inferno familiare nel carteggio tra il compositore e l'amica Nadezhda pubblicato in Inghilterra Ciaikovskij: mia moglie è una strega «Non le importa della mia musica, vuole soltanto coccole» -Tv-] LONDRA Il UELL'ACQUA cheta di Il mia moglie è diventata 11 una serpe, confidava l'ili Irnsn Piotr Ilic CiaikoC vskij a Nadezhda Filaretovna Von Meck, sua «migliore amica» e sollecita benefattrice. Il fitto carteggio, pubblicato integralmente per la prima volta da Oxford University Press nella traduzione della nipote di lei, Galina, contiene gli impietosi sfoghi e le acerbe insofferenze del compositore e marito in fuga nel biennio 1876-78. La compagna di penna si condoleva, gli dava ragione e sborsava. Anzi, largheggiava: tutti i mesi, spediva a Ciaikovskij una bella somma di rubli, avvolti in un pacchetto anonimo. Non che Nadezhda ambisse a ricavare vantaggi poco spirituali da quell'amicizia disincarnata: non le riuscì neppure di passare dal «voi» al «tu». Di comune accordo, lei e Ciaikovskij non si incontrarono mai, «per non sciupare» il loro rapporto. In preda a una sorta di furore idealistico, «nessuno dei due rivelò all'altro il proprio segreto più scottante - mi dice il professor Edward Garden, che ha curato l'epistolario -. Lui, la sua omosessualità. Lei, il suo amore adulterino». La signora Von Meck aveva fatto morire di crepacuore il marito Karl, ricco uomo d'affari: il pover'uomo aveva scoperto che l'ultima fi¬ glia, Miloscka, non era sua. Il compositore si lagnava di essere stato accalappiato da Antonina Miliukova: alle sue profferte d'amore, o meglio, all'oscuro «potere del fato» aveva ceduto sposandola. «Non volevo che si suicidasse - si giustificherà con Nadezhda -. Inoltre volevo compiacere mio padre». Ma soprattutto, inconsciamente, tentava di rimuovere la propria omosessualità. A onor del vero, avvertì la fidanzata: «Le dissi francamente che non la amavo, ma che sarei stato il suo devoto e grato amico». Ma non capì mai «l'inesplicabile concorso di circostanze» che lo indussero a cacciarsi in quel guaio. Tre settimane dopo le nozze, confiderà alla Von Meck: «Mia moglie non solo non mi ispira il minimo sentimento di amicizia, ma mi è assolutamente odiosa. Il mio disgusto cresce di ora in ora». Ammetteva: «Ha tante qualità che potrebbero farmi felice. Mi fa molta pena». Due mesi dopo, ogni residuo di compassione era svanito: «Tutto in lei è affettato. La sua testa e il suo cuore sono completamente vuoti. Non ha mai espresso una sola idea o dimostrato sentimenti verso di me: è solo capace di sensazioni. Il suo affetto consiste in interminabili abbracci e tenerezze». Orrore e raccapriccio: «Non ha mai dimostrato il minimo desiderio di sapere a che cosa lavoravo, quali erano i miei gusti intellet¬ tuali o artistici. Non era mai stata ai miei concerti». Alla sua sempre solidale amica di penna, Ciaikovskj non celava che la sua «antipatia» iniziale per Antonina era mutata in un «feroce odio». Nadezhda lo incoraggiava: «Non avete colpa di nulla. Vostra moglie è una di quelle creature materiali che vivono in superficie, a cui basta una bella mangiata e un buon sonno». Ignara della repulsione sessuale del compositore per la consorte, aggiungeva: «Se una donna non vuole un figlio dall'uomo che ama, è senza cuore». «Lei era la sua confidente e lo aiutò a superare impulsi suicidi», dice il professor Garden. Eppure, restò una relazione rigidamente platonica: si sbircia¬ rono un paio di volte dalla finestra di villa Bonciani a Firenze {dove lui soggiornò per un mese a spese di lei), e questo fu tutto Frattanto Ciaikovskij non riusciva neppure più a proferire il nome della moglie: alludeva a lei come a «un certo personag gio» e le dava della pazza. La corrispondenza si estinse nel 1890, quando Nadezhda, travolta dal tracollo finanziario, gli annunciò che era meglio troncare i contatti. Ciaikovskij fu devastato da quell'abbando no e stracciò l'ultima lettera che terminava dolente: «Non dimenticate una persona che nutre per voi un amore infini to». Maria Chiara Bonazzi «Il disgusto per lei cresce di ora in ora Mi è odiosa» Piotr Ilic Ciaikovskij con la moglie Antonina. Nella foto sopra: la confidente Nadezhda

Luoghi citati: Firenze, Inghilterra, Londra