un carro di Tespi in Gommapiuma e i sofisticati di Magazine 3

1 TIVÙ'& TIVÙ' f/w c<zrro Tè^pi m Gommapiuma e i sofisticati diMagazine3 OGNI giorno la tele ti dà film e novele, ma la notte no, e c'è chi mentre magna si sorbisce Castagna, ma la notte no; poi ti becchi sul grugno la Panetti e Cutugno, ma la notte no, e ti arriva sul callo il Telefono giallo, ma la notte no. E ti trovi di botto con la Piovra trentotto, ma la notte no, e ti vedi sta rob mille volte sul gob, ma la notte no. Sempre, giorno e sera è così, sempre: è la nostra tivì». Intonano questa canzoncina parafrasata i pupazzi di «Gommapiuma», caricature di quei personaggi che, grazie alla televisione, ci sono diventati più familiari del papà e della mamma. Baudo, naturalmente, Carrà e Laurito, Funari e Costanzo, Pavarotti e Mentana. Infine Mina, mentre Andreotti fa da coordinatore («E non mi schiodo, e no che non mi schiodo», sull'aria del «non mi annoio» di Jovanotti). Nella farsa di venerdì, serata del debutto (oltre 4 milioni di spettatori, alle 11 di sera) il gruppetto doveva controllare Costanzo, cui il dottore aveva ordinato una dieta drastica, la I dieta delle tre C: niente cibo, I chiacchiere e consorti. Tra «laz e Frìz», i pupazzi hanno fatto la loro mezz'ora di numero e se ne sono andati con «La Banda» («La nostra banda ecco qua non è granché ma si sa, ormai di meglio in tv non se ne trovano più»). Da tempo in televisione si parla molto di televisione: ci ragionano e cantano, a lungo, gli stessi personaggi che la fanno, ci riflettono sopra e la dileggiano, in un lavoro senza fine, come Sisifo con il sasso. Questi pupazzi, attraverso la codificazione, sublimano un genere: la nuova commedia dell'arte italiana. La tv può essere considerata tante cose, un elettrodomestico, il più potente mezzo di comunicazione, la vera rivoluzione del nostro secolo. Ma è anche un carro di Tespi: dove i comici sono i video-personaggi, tanto puntuali da poter essere classificati in caratteri. Al posto di Colombina c'è Marisa Laurito, al posto di Rosaura la Carrà, e Arlecchino, Brighella, Balanzone, capitan Fracassa, non sono forse Costanzo, Pippo Baudo, Pavarotti, Funari? Sono maschere, tutti loro, l'intuizione di «Gommapiuma» è appropriatisi sima. I testi codificano un altro tic, l'autosatira: anche questa è commedia dell'arte. Un canovaccio, e via, ripetersi è bene. Ma dietro l'angolo, come direbbe Costanzo, ci sarà Goldoni con la sua riforma? Tv nella tv anche a «Magatine 3», un altro rotocalco ficcato il sabato all'ora del vampiro, tra mezzanotte e l'una, star Panel li. Qui si parla essenzialmente di Raitre, dei suoi vizi e delle sue virtù, ai confini con il narcisismo e l'autopromozione. Se «Gommapiuma» è commedia dell'arte, questa è commedia sofisticata. Sofisticata fin dai conduttori, Gloria De Antoni, Oreste De Fornati, Damele Luttazzi. Sarcastici, allusivi, eleganti, un po' snob, i tre inventano rubriche, fanno interviste, mandano in onda filmati, antichi, recenti e (scusate la parolaccia) paradigmatici. Forse hanno un difetto, sono troppo intelligenti per questi video tempi: ma se in tv c'è posto per tutti, ci sarà anche per quelli troppo intelligenti, no? E poi, dottor Guglielmi, quando la vela girerà, potranno sempre tornarle utili... Alessandra Co mazzi zzi |