PAPA MANAGER di Carlo Carena

PAPA MANAGER PAPA MANAGER Il guardiano di porci che rilanciò la Curia il ARCHIGIANO di povera famiglia d'origine slava, Felice Peretti salì al trono pontificio nel 1585 dopo essere stato superiore generale dei Cappuccini e vescovo di Fermo. Nel disordine della Chiesa e di Roma, emerse questo ex guardiano di porci, come non può avvenire nelle corti ma solo nel pontificato e nelle dittature. Amico di Ignazio e di Filippo Neri, seguendo le direttive del Concaio di Trento riformò la Curia, soppresse il nepotismo, stabilì le quindici congregazioni cardinalizie, fissò a settanta i membri del Sacro Collegio. Combatté con asprezza il banditismo, coinvolgendo nella caccia e nella soppressione dei malfattori le autorità, i comuni, le loro stesse famiglie e i complici, a cui, Papa profetico, garantì il perdono. Nel giro di due anni la questione fu risolta. Prodigiose, in lui, la capacità e la tenacia nell'esecuzione delle sue imprese. Come disse una volta al suo architetto Fontana che gli prospettava le difficoltà della sistemazione urbanistica di Loreto, era più diffìcile per lui decidere che compiere un progetto. Come abbia rapidamente e saldamente risanato le disastrate finanze pontifìcie, rimane un mi¬ stero per gli storici dell'economia. Né fu una pura impresa profana: l'autonomia e la potenza economica permettevano l'autonomia religiosa e la potenza ecclesiastica. Lo spirito della Chiesa entrava nello Stato, e viceveresa. Anche la trasformazione urbanistica di Roma andava in questa direzione. La suggestiva Roma medievale, con le basiliche buie e le capre sul Campidoglio, scomparve definitivamente. Nacque una città moderna, abbeverata come ai tempi dei Cesari dagli acquedotti ora cantati dal Tasso. A differenza del suo prodigo predecessore Gregorio XIII, Sisto era spietato verso chi gli resisteva, tollerante verso chi lo seguiva nei suoi grandi disegni di restaurazione. La devozione dei sovrani stranieri verso di lui «povero monaco» lo inteneriva. I templi superstiti dell'antica Roma lo stizzivano e non esitava ad abbatterli come aveva abbattuto i briganti. Sotto di lui l'Umanesimo languì e gli studi si diressero verso la Scienza. Dai manoscritti antichi si passò al «manoscritto originale di Dio», il mondo, a cui, lungimirante, guardava; ma il freddo mcominciò a comunicarsi agli spiriti. Carlo Carena

Persone citate: Cesari, Felice Peretti, Filippo Neri, Gregorio Xiii, Papa Manager

Luoghi citati: Fermo, Roma, Trento