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«Non si disperi, lui può uscire» «Non si disperi, lui può uscire» C ARA signora, non perda la speranza. Capisco la sua situazione, il suo gesto provocatorio e disperato, ma ci sono possibilità concrete di aiutare Corrado. Basta che lui lo voglia. No, non serve che lei finisca in cella con lui. Neanche potrebbe. Si può invece far uscire Corrado. La legge spesso offre alternative al carcere, «scappatoie» che troppo sovente diventano privilegio di pochi anziché un diritto di tutti. Si A Milano un rogo distrugge la ditta Rancati, specializzata nella produzione di scenografìe In fumo un peno di storia del cinema Un «museo delle meraviglie» frequentato da Zejfirelli, Visconti e Strehler In cenere il trono di Cleopatra e il carretto dei gelati di «Otto e mezzo» fiìÀ tùÌi ■<■ fftòi à cenefimmìfÀ tùÌGi . ■■<■ MILANO f DALLA REDAZIONE ti ;~ —u—; pdei gela fftòi ;.\ : :» stài ' tratta di discuterne con il magistrato. Di certo non si può pensare di costringere Corrado a vivere per più di un anno segregato in due stanze. Non gli gioverebbe. La soluzione potrebbe essere questa: lui esce di prigione impegnandosi ad occuparsi di lei, signora, della sua salute. Corrado diventerà il suo infermiere, la accompagnerà in ospedale, negli ambulatori. Per questo penso a un regime di libertà meno restrittivo degli arresti domiciliari. E questo è il primo passo. Poi bisogna puntare a ricostruire il rapporto famigliare. Ma non solo: occorre favorire anche relazioni sociali diverse. Un'impresa non facile, che non potrete e non do¬ vrete affrontare da soli. Occorrerà l'aiuto delle strutture pubbliche e private. Operatori sociali e volontari dovranno aiutarvi, coinvolgendo chi vi sta intorno. Non è la prima volta che si aiuta qualcuno ad uscire dal mondo della droga lasciandolo nel suo ambiente. Non perda la speranza, signora. Lei ha incontrato molte porte chiuse, tanta indifferenza. Ma accanto a chi di questi problemi non si interessa, c'è chi è disposto a dare una mano. Se Corrado condivide questa scelta, si può tentare un cammino diverso. Forza, le auguro, nonostante tutto, tanta voglia di futuro. Luigi Ciotti Marco Marelli