«Starò in cella con mio figlio»

Como, il ragazzo la picchiava per avere i soldi della droga e lei lo aveva fatto arrestare Como, il ragazzo la picchiava per avere i soldi della droga e lei lo aveva fatto arrestare «Starò in cella con mio figlio» //pentimento di «Madre Coraggio» «Mi rimane poco da vivere e voglio farmi perdonare quella denuncia» COMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ha mandato in prigione il figlio drogato perchè la picchiava. Ma adesso «madre coraggio» ha cambiato idea: «Voglio scontare io il resto della pena, e se non è possibile far uscire mio figlio Corrado chiedo di poter essere messa in cella con lui. Voglio stargli vicino almeno in questi ultimi giorni di vita che mi rimangono». Adele Luozi Ferrari ha 57 anni e un cuore malandato. E da qualche mese anche un rimpianto: la condanna a un anno e otto mesi di reclusione inflitta dai giudici al figlio nel mese di novembre. Corrado Ferrari, 30 anni, tossicodipendente da dodici, dovrà rimanere in carcere fino al febbraio del '94 per aver picchiato i suoi genitori: non gli davano i soldi per comprarsi la droga. E ieri a rendere l'odissea di mamma Adele ancora più travagliata è arrivato il ricovero in ospedale del marito, Bruno Ferrari, settantunenne. Adesso nella casa di Lomagna, in via Fornace 30, alla periferia del paese, è rimasta solo lei. Tre figlie, tutte sposate, vivono altrove. D'altronde i Ferrari a Lomagna ci sono arrivati soltanto un anno fa. Avevano deciso di cambiare paese nella speranza di allontare Corrado dalla droga. Ma è stato un tentativo inu¬ tile. Il giovane, infatti, ha continuato a «bucarsi» anche se non lo faceva più in casa, davanti ai genitori, come era accaduto per molti anni, quando la famiglia abitava a Muggiò, nel Milanese. La donna, in lacrime agli occhi, racconta la sua odissea: «Corrado ha cominciato a fare uso di stupefacenti a diciott'anni. Per due anni, non ce ne siamo accorti. Anche perché lavorava normalmente, era un bravo elettricista. Faceva anche sport, era cintura nera di judo. Poi, chissà, le cattive compagnie lo hanno portato a bucarsi. Siamo stati gli ultimi, io e suo padre, ad accorgerci che si drogava. Abbiamo tentato di farlo smettere. Abbiamo chiesto il ricovero in qualche comunità, ma nessuno ha mai mosso un dito per aiutarlo, mai una parola di conforto, mai un gesto di solidarietà, di pietà, di compassione. Solo don Vico, parroco di Lomagna, ci è stato vicino». Per molti anni Corrado Ferrari, che non ha avuto altri guai con la giustizia, è riuscito a soddisfare il suo bisogno di soldi, con quanto guadagnava da elettrecista e poi chiedendoli in casa. «Fino a quando è stato possibile gliene abbiamo dati, poi un giorno sono finiti - continua Adele Ferrari -. Mio marito è pensionato, io ogni due mesi ricevo mezzo milione di lire di in¬ validità in quanto sono malata di cuore. E da quando i soldi sono finiti mio figlio è diventato violento. La prima volta, ricordo, è accaduto nell'estate del '90: voleva 60 mila lire che noi non avevamo in casa. Prima ha picchiato mio marito, poi ha alzato le mani su di me, sua madre. Poi, però, sembrava essersi calmato, anche se aveva sempre bisogno di denaro. Forse colpa anche di una donna. Nel giugno di un anno fa la situazione è nuovamente precipitata. Ci ha picchiati tutti e due, in modo ancora più violento. L'abbiamo denunciato. Ora però non ce la faccio più. Sto sempre seduta a riflettere. Penso al fatto di aver mandato in carcere mio figlio. Eppure, mi dico, Corrado non è un delinquente, non ha mai rubato, non ha mai avuto a che fare con la giustizia. E' solo un giovane che ha bisogno di affetto, di essere capito. E chi più di una madre può capire il proprio figlio? Ecco perché ho chiesto di andare in cella con lui: per stargli vicina». Ma è una richiesta che il codice non contempla. Eppure «madre coraggio» è decisa a non arrendersi: «Ho visto Corrado l'ultima volta un mese fa, poco prima di Natale. E mi è bastato uno sguardo per capire che ha tanto bisogno di me». Il giovane aveva fallito l'inserimento in una comunità di recupero

Persone citate: Adele Ferrari, Adele Luozi Ferrari, Bruno Ferrari, Corrado Ferrari, Vico

Luoghi citati: Como, Lomagna, Muggiò