Saddam noi Rambo russi t'aiuteremo di Cesare Martinetti

In divisa e occhiali neri sono stati passati in rassegna dal loro «comandante» Zhirinovskj: resteremo fino alla vittoria finale In divisa e occhiali neri sono stati passati in rassegna dal loro «comandante» Zhirinovskj: resteremo fino alla vittoria finale Saddam, noi Rombo russi faiuteremo Partiti per Baghdad i primi 10 volontari di destra MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Facce di ragazzi, una divisa blu senza mostrine, basco granata, fondina nera senza pistola, occhiali a specchio per nascondere occhi troppo giovani. L'«armata Zhirinovskj» è partita ieri per Baghdad in soccorso del popolo iracheno bombardato dagli Usa. Vlachmir Zhirinovskj, segretario del sedicente partito liberaldemocratico, una sorta di Le Fen moscovita, ha messo a segno un altro colpo propagandistico nel confuso scenario politico russo mescolando la nostalgia per l'impero russo all'antisemitismo ed al nuovo credo della libertà economica. Esibendo una specie di tuta militare grigio verde, Zhirinovskj (che alle elezioni presidenziali russe prese 1*8 per cento dei voti) è comparso ieri mattina intorno alle 10 nell'atrio partenze dell'aeroporto di Sheremietevo scortato da tre gorilla. Un colpo di pettine prima di entrare nel fascio di luce delle tv ed ha subito passato in rassegna la sua truppa, schierata sull'attenti, sotto le bandiere dell'Iraq. Una stretta di mano e un bacio sulla guancia come viatico per un'avventura che potrebbe anche non essere una passeggiata, come funestamente ha detto lui stesso. Uno dei ragazzi conferma convinto: «Resteremo fino alla vittoria finale». Ma chi sono questi dieci volontari? Visti così sembravano davvero solo dei ragazzi. Zhirinovskj ha detto trattarsi di «specialisti» e ha anche fatto due nomi: tale Sidko, un colonnello dell'ex Armata rossa, reduce dall'Afghanistan dove nel '79 avrebbe partecipato all'assalto del palazzo presidenziale di Amin, e Alexandr Kovgan, medico e biologo, ovviamente «esperto» in armi chimiche. I tentativi dei giornalisti di sa¬ perne di più sono andati a vuoto. Un severissimo e sgarbato signore con i capelli bianchi ha tenuto tutti lontano dai ragazzi fin oltre il cancello di partenza del volo delle 11,30 per Amman, prima tappa per Baghdad. Zhirinoskj, dopo i saluti e l'ultimo abbraccio, ha continuato il suo show attraverso il grande atrio dell'aeroporto finendo poi a consumare un tè nella sala vip. Chi paga? «Noi, ma siamo stati aiutati da strutture economiche russe». Chi li ha addestrati? «Noi, in un campo tenuto dagli esperti militari del partito». Poi, correggendosi: «Il nostro partito non ha campi militari stabili, ne abbiamo organizzato uno per una settimana... tutti i ragazzi avevano fatto il servizio militare e sapevano usare le armi». Cosa critica della politica estera russa? «Tutto, dobbiamo stare dalla parte dell'Iraq, nostro naturale alleato, contro Iran, Afghanistan, Israele, Usa, una nazione debole che ha solo whisky, aids, chewing-gum e pepsi». Cesare Martinetti Due dei volontari, esperti in sabotaggio, in partenza per l'Iraq [FOTO ANSA)

Persone citate: Alexandr Kovgan, Sidko