Si muovono i tank di Belgrado

Il capo dell'esercito promette un intervento, in bilico la confereri2a di pace Il capo dell'esercito promette un intervento, in bilico la confereri2a di pace Si muovono i tank di Belgrado «Salveremo i fratelli serbi della Krajina» ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO «Nella Krajina si difende Belgrado, per questo vi invitiamo a partecipare come volontari alla difesa del popolo serbo. Se lo farete entrerete nella storia come gli eroi della vostra gente, altrimenti sarete i traditori dei vostri fratelli. La storia del popolo serbo non ve lo perdonerà mai». Per tutta la giornata di ieri Radio Knin ha lanciato messaggi «ai fratelli serbi ovunque essi si trovino» affinché si preparino «alla guerra contro l'aggressore croato». Intanto nelle regioni della Croazia occupate dai serbi è stata proclamata la mobilitazione generale. «In tutti i quattro settori controllati dai Caschi blu i serbi hanno saccheggiato circa 200 depositi di armi pesanti e hanno mobilitato tutta la popolazione maschile dai 16 ai 65 anni» ha dichiarato il generale Nambiar, comandante delle forze di pace dell'Orni stazionate nell'ex Jugoslavia. Dopo essersi impossessati dell'artiglieria pesante i serbi della Slavonia si preparano a marciare su Maslenica, la regione dell'entroterra zaratino liberata dalle forze croate per assicurare la costruzione del ponte che deve ricollegare la. Croazia settentrionale a quella meridionale. Grandi spostamenti di carri armati e di truppe serbe sono in corso lungo il Danubio, nel cosiddetto Settore Est. Da Belgrado il capo dello stato maggiore dell'esercito jugoslavo, generale Zivota Panie ha mandato una lettera al generale Nambiar che comanda i Caschi blu. «Dopo l'aggressione croata tuttora in corso Belgrado deve constatare che le forze di pace dell'Orni non stanno garantendo l'attesa e l'adeguata protezione alla popolazione serba. Per questo, quanto prima le forze armate jugoslave daranno tutto l'aiuto umanitario e qualsiasi altro tipo di aiuto necessario alla Krajina». Da parte sua il presidente della Federazione jugoslava Dobrica Cosic ha dichiarato a Ginevra «che non ci sarà pace in Bosnia finché non ci sarà pace in tutti i territori dove vivono i serbi». Co¬ sic si è detto sorpreso per la reazione «blanda e inefficace del Consiglio di sicurezza dell'Orni all'aggressione croata contro la Repubblica serba della Krajina». I due copresidenti della Conferenza di pace, Cyrus Vance e lord Owen hanno espresso la loro preoccupazione per gli scontri intorno a Maslenica. «Si tratta di territorio croato, e il ponte buttato giù dai serbi più di un anno fa è di un'importanza vitale per ristabilire il traffico con la Dalmazia isolata. Per questo è comprensibile la frustrazione dei croati. Ma la loro azione armata ha minacciato il seguito delle trattative per la pace che già si svolgono con grande difficoltà» ha dichia- rato lord Owen. Serbi, musulmani e croati della Bosnia hanno continuato anche ieri a trattare sulla divisione territoriale di questa repubblica che secondo il piano di pace dei due copresidenti dovrebbe essere costituita da dieci province. Intanto in Croazia continuano gli scontri. I serbi hanno nuovamente bombardato la periferia di Zara dove tre persone sono rimaste ferite. I miliziani della Krajina hanno attaccato la zona di Miljevci. In tutta questa parte della Dalmazia è tuttora in corso l'allarme generale. Da Zara a Sebenico sono chiuse le scuole. Ingrid Badurina Militari serbi controllano le posizioni nemiche sulle sponde della Drina II capo dell'esercito serbo Panie

Persone citate: Cyrus Vance, Dobrica Cosic, Ingrid Badurina, Nambiar, Zivota Panie