PRIMA DEL TERREMOTO di Cr. C.

PRIMA DEL TERREMOTO PRIMA DEL TERREMOTO «Non c'è domani» dramma di Green JULIEN Green, scrittore di origini americane ma di cittadinanza francese, è l'autore di «Non c'è domani», lo spettacolo che il Centro Teatrale Bresciano presenterà da martedì 26 gennaio al Teatro Carignano. Il testo è stato tradotto da Ugo Ronfani, la regìa dell'allestimento è invece opera di Sandro Sequi. Tra gli interpreti, accanto a Gianni Agus, Sabrina Capucci, Anita Laurenzi, Aldo Reggiani, Tullio Valli. Il dramma risale circa a una decina di anni fa e narra le vicende di una famiglia siciliana, di Messina per la precisione, il giorno prima del tremendo terremoto del 1908, che distruggerà la città facendo innumerevoli vittime. «Le problematiche affrontate in "Non c'è domani" - afferma Sequi - mi sono parse attuali e nello stesso tempo bisognose di attualizzazione, perché non si riducesse la loro portata con una semplice connotazione cronologica». «Gli intrecci amorosi della famiglia Lucchesi - prosegue il regista - i loro egoismi, sono quasi dei DONNE IN AMORE pretesti per scandagliare l'universo borghese e per condurre una spietata analisi psicologica su tipologie umane destinate a essere cancellate dal terremoto». Così, nell'affrontare la pièce di Green, Sandro Sequi ha seguito una linea registica che pur non allontanandosi troppo dalle indicazioni dell'autore, sottolinea a tratti una prospettiva del tutto personale: «Ho preferito accantonare gli aspetti più propriamente comici del testo - spiega infatti - per concentrarmi sulla natura dei singoli personaggi, che ora mi sono apparsi realistici, ora lucidi esempi di un teatro espressionista». Proprio la cifra espressionista ha contaminato in qualche modo anche la scenografia (firmata da Giuseppe Crisolini Malatesta) che da semplice interno borghese così come era descritta dall'autore, è divenuta astratto luogo della memoria. Un'idea scenica fatta di suggerimenti appena accennati, dove il terremoto, «metafora di SOLO QUANDO RIDO ON è uno spettacolo nuovo. «Solo quando rido», che Anna Mazzamauro porta all'Erba dal 26 al 31 gennaio, è ormai da qualche anno il cavallo di battaglia dell'attrice. Testo di Neil Simon e regia di Alberto Lionello, la pièce della compagnia Teatro Moderno racconta la storia di una cantante di night, Evy Meara, che torna a casa reduce da una cura disintossicante per alcolisti. Qui trova una sorpresa: la figlia diciassettenne, Polly, che è venuta a stare da lei. Le vite delle due donne si «scontrano». Il mondo di Evy, squallido, intriso di amarezze e di ambizioni deluse, si oppone a quello tutto luce e giovinezza della ragazza. Ma alla fine tra loro nascerà un accordo, una nuova comprensione, che chiuderà la commedia in un'atmosfera di speranza. «Solo quando rido» è la prima regia che Lionello ha firmato senza essere anche in scena. E' successo dopo l'operazione di trapianto di rene subita nel marzo del '91, quando l'attore si riavvicinava al teatro cercando di non stancarsi troppo. «Me l'hanno proposta e a me è parso giusto accettare per vedere di riprendere l'allenamento», diceva allora. E aggiungeva: «Fare il regista è molto meno faticoso che fare l'attore. Anche perché io non sono un vero regista: non offro tagli particolari del testo che metto in scena, ma mi limito a curare l'interpretazione che ne danno gli attori. Perciò posso dire serenamente che non è un compito particolarmente duro». [cr. c.]

Luoghi citati: Erba, Messina