E il pianista Pludermacher di Armando Caruso

UTO UGHI UTO UGHI E il pianista Pludermacher U TO Ughi torna a Torino e presenta, per la stagione Rai, il «Concerto in re minore opera postuma per violino e orchestra» di Schumann. L'appuntamento è all'Auditorium venerdì 22 alle 21 e sabato 23 alle 20,30 (quest'ultimo vale per gli abbonati del giovedì). Sul podio Janos Fùrst che, oltre ad accompagnare il grande solista, dirigerà la «Sinfonia in do maggiore Hob. I n. 48» di Haydn, detta «Maria Theresia», e la popolare «Sinfonia n. 9 in mi minore (Dal nuovo mondo)» di Dvorak. GRANDI ARCHI Quartetto Guarneri A cura di Alfredo Ferrerò Il concerto schumanniano ha avuto vita travagliata, poiché l'autore stesso non lo reputava degno delle altre sue opere, benché lo avesse scritto con l'aiuto di un grande violinista come Joachim: messo da parte e dimenticato, fu poi riscoperto e portato in auge da una pronipote dello stesso Joachim. La haydniana «Maria Theresia» ha preso il nome dall'imperatrice d'Austria, in onore della quale fu eseguita una sinfonia durante la sua visita a Esterhazy dove il musicista lavorava. In realtà la pagina fatta ascoltare alla illustre ospite non sarebbe questa, bensì la «Sinfonia n. 50 in do maggiore», che per un equivoco è stata così defraudata del sottotitolo a vantaggio appunto della «n. 48» con la stessa tonalità. Un altro bel concerto è in programma per la Rai giovedì 28 VENERDÌ' AUDITORIUM Ore 20,30 Janos Furst dirige la Sinfonia n. 48 di Haydn, il Concerto per violino di Schumann e la Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak. Con la partecipazione del violinista Uto Ughi. COLOSSEO Via M.Cristina, 71 Ore 21 Tel. 650.51.95. «La vedova allegra» di Franz Léhar. Dirige Giorgio Pazzari. V.PEROSA CHIESA VALDESE Ore 2/ Tel. 0121 51.001 Il Quartetto d'archi di Torino esegue il Quartetto K 465 di Mozart, le Lettere intime di Janacek e Ravel. CME'un avvenimento d'eccezione in pro* gramma il 27 gennaio, ore 21, all'Auditorium Rai per l'Unione Musicale: il Quartetto Guarneri, (un omaggio al nome del grande liutaio) vale a dire una delle maggiori formazioni cameristiche che frequentano assiduamente le più prestigiose sale concertistiche del mondo. Ed è un concerto che suscita interesse, tanto che l'associazione torinese l'ha invitato per la terza volta. Il Quartetto Guarneri, costituito da Arnold Steinhardt, John Dalley, Michael Tree e David Soyer è formato da due violini, viola, e violoncello. Americani di Filadelfia, dove i musicisti svolgono un'intensa attività didattica, i «magnifici quattro» incidono parecchi dischi per la Philips. Particolarmente attraente il programma, che comprende il Quartetto in si bemolle maggiore op. 67 di Brahms, il Quartetto in fa minore n. 35 di Haydn e il Quartetto opera 35 del russo di Novgorod, Anton Stepanovic Arenskji. Insomma: dal romanticismo brahamsiano (Brahms compose l'opera a 47 anni) al romanticismo classicheggiante del compositore russo, partendo però da uno dei padri della scrittura cameristiche per archi: Hadyn, appunto. Una linea musicale e culturale quella delle composizioni per archi, dettata dal direttore artistico dell'Unione Musicale, Giorgio Pugliaro, e coltivata con amore e vivissimo interesse. Si pensi, infatti, che una delle caratteristiche basilari per una formazione cameristica è far musica insieme per più anni, dedicati alla fusione del suono, all'intonazione. Sovente, e sotto ogni latitudine, soprattutto nelle case discografiche, è invalsa l'abitudine di mettere insieme tre-quattro grandi nomi, per poche ore, per far eseguire loro il grande repertorio cameristico. L'operazione riesce dal punto di vista commerciale, ma non musicale. Ebbene: il «Quartetto Guarneri» suona nella medesima formazione da oltre 25 anni. Questo dia l'idea di che significa amore per la musica. (ore 20,30), venerdì 29 (ore 21 ) e sabato 30 (ore 16,30), con la direzione di Stefano Ranzani e la partecipazione del pianista Georges Pludermacher. Si comincerà con Beethoven: prima l'«Ouverture op. 72 da "Fidelio"» e poi il «Concerto n. 4 in sol maggiore op. 58», da molti considerato come il migliore dei cinque scritti dal Maestro di Bonn. Seguiranno due pagine ispirate al fiabesco, come confermano i titoli stessi: «La favola della bella Melusina, ouverture op. 32» di Mendelssohn e «La fiaba dello zar Saltan, suite op. 57» di Rimskij-Korsakov. Nella prima è da sottolineare il contrasto fra i momenti di serenità e quelli drammatici (e c'è un tema poi ripreso da Wagner nell'«Oro del Reno»), nella seconda l'uso sapiente del colore. / eiwnti 22 l'sulxiIn 2.'i l lo l fi/li .sarà all'Auditorium diretto da Janos Funsi nel ( 'oncerlo di Schumann Leonardo Osella SABATO DOMENICA LUNEDI' MARTEDÌ' Armando Caruso MERCOLEDÌ' GIOVEDÌ'

Luoghi citati: Archi, Austria, Bonn, Filadelfia, Torino