Teocoli e Gnocchi scelgono Pamela costa 3 miliardi la vedono in 9 milioni di Alessandra Comazzi

r TIVÙ'& TIVÙ' Teocoli e Gnocchi scelgono Pamela costa 3 miliardi, la vedono in 9 milioni DUE debutti l'altra sera su Canale 5, «Scherzi a parte» e «Gommapiuma», nuovo esempio di commedia dell'arte dove, al posto delle maschere, ci sono i pupazzi che rappresentano uomini di politica e di spettacolo, e ognuno è un carattere, un simbolo dei tempi. Ne parleremo domani. Teo Teocoli e Gene Gnocchi sono tornati al timone degli scherzi organizzati, e il trionfo dell'anno scorso si è ripetuto: oltre nove milioni di telespettatori (oltre quattro per «Gommapiuma»). Bella serata per Canale 5, complimenti per le trasmissioni. Soltanto «I fatti vostri» di Castagna hanno tenuto testa all'apoteosi delle burle: vogliamo trarre delle conclusioni, da questi dati? Per ottenere le folle oceaniche davanti alla tv, occorre andare sul leggero. Ma leggero non basta, c'è leggero e leggero. Vanno bene le scommesse, che uniscono alla leggerezza la collocazione classica, nel sabato sera di Raiuno; va bene il contenitore che ingloba giochi a premi col telefono, casi umani, 1 e conduttore simpatico: Pippo I Baudo è leggermente al tra¬ monto, è troppo classico, la sua è una professionalità ai limiti dell'arroganza. Nessuno penserebbe a Baudo come a un vicino di casa, un cugino o un amico di famiglia, cosa che invece accade per Frizzi e Castagna. Gli scherzi vengono preferiti alle papere, pure quelle su Canale 5, perché le vittime sono personaggi famosi, che siamo abituati a considerare vincenti e onnipotenti, e invece ritroviamo in difficoltà. Alla fine tutto si risolve con un «benvenuto a "Scherzi a parte"», ma intanto i momenti di «defaillance» e di imbarazzo per Bugno, Costanzo, Gullotta, Simona Marchini, Frizzi, Mentana, Rosi (Gianfranco) ci sono stati davvero. Spesso, poi, gli scherzi sono proprio fatti bene, intelligenti, alla «Amici miei». I programmi d'altro genere devono mettersi in tèsta di non competere con questi mostri: le inchieste giornalistiche, gli sceneggiati tradizionali, i rotocalchi e le rubriche, come fanno a tener testa, per esempio, all'immagine di Maurizio Costanzo convocato di domenica pomeriggio a Fregene, dove una ruspa sta per demolirgli la casa perché si è scoperto che è stata costruita sopra una zona archeologica? In tv c'è posto per tutto, e contiamo sul fatto che non si verifichi, ancora più di quanto già accade ora, un perpetuo inseguimento dei programmi di maggior successo di pubblico. Dalle reti continuiamo ad aspettarci anche altro, ecco. Teocoli e Gnocchi fanno da collegamento tra gli scherzi: dissacranti e surreali, soprattutto Gnocchi, trasognati e assurdi, abiti colorati, hanno individuato la cifra più adatta al genere «burlesque». Un nuovo acquisto del programma è Pamela Prati: pare per tre miliardi, la bella ha lasciato la compagnia del Bagaglino e quell'altro gran successo che era «Crème caramel» l'altr'anno, «Saluti e baci» quest'anno, per passare alla concorrenza. Prosperosa, statuaria, maggiorata, la soubrette rappresenta il valore aggiunto di «Scherzi a parte». Come dire: non ci limitiamo in niente. Pubblicità, ovviamente, tantissima. Alessandra Comazzi