Fulmini anche dai militari di P. P.

Fulmini anche dai militari Fulmini anche dai militari / capi di Stato Maggiore decisi a bloccare igay nell'esercito WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I più alti gradi delle forze armate americane sono apertamente in rivolta contro Bill Clinton per la sua dichiarata intenzione di abolire il bando che impedisce agli omosessuali di prestare servizio militare. Il più irriducibile oppositore del provvedimento è proprio il capo di tutti gli Stati Maggiori, il generale Colin Powell, che, peraltro, guida un fronte spaventosamente compatto. Giovedì scorso, la prima riunione tra il nuovo ministro per la Difesa, Les Aspin, e i capi militari del Pentagono, si è tradotta in due ore di discussione tesissima su questo unico punto all'ordine del giorno. «Solo negli ultimi cinque minuti - ha confidato al «New York Times» un generale presente - abbiamo scambiato quattro chiacchiere su Iraq, Somalia e Bosnia». Clinton aveva assunto prima un impegno, poi aveva vacillato e, infine, ha fatto un annuncio, appena arrivato alla Casa Bianca. Poiché i segni della rivolta si sono rivelati subito, il nuovo presidente si era risolto per un provvedimento in due tempi. Prima - e cioè nei prossimi giorni - chiedere semplicemente a Aspin di non applicare il bando. Poi, tra qualche mese, assorbite le opposizioni, firmare un ordine esecutivo per abolirlo. Ma neppure così funziona, e lunedì Clinton dovrà ricevere tutti gli alti gradi del Pentagono, che lo inviteranno a «desistere - come ha detto uno di loro - da una decisione sbagliata». Powell, già in un incontro con Clinton svoltosi domenica scorsa, aveva espresso seccamente l'opinione che l'abolizione del bando «metterebbe a repentaglio l'ordine e la disciplina». Ad Aspin, i capi di Stato Maggiore hanno spiegato che le conseguenze dell'abolizione del bando potrebbero essere, a loro giudizio, molte e tutte gravi. I componenti più religiosi delle forze armate, che negli Stati Uniti sono composte esclusivamente di volontari, si dimetterebbero in massa. Il reclutamento, che già va male, subirebbe dei colpi gravi. Ci sarebbe, molto probabilmente, un aumento della percentuale di vittime dell'Aids anche tra gli eterosessuali e il morale delle truppe scenderebbe a livelli pericolosamente bassi. Powell, particolarmente sostenuto dal suo vice, ammiraglio David Jeremiah, dal capo di Stato Maggiore dell'esercito Gordon Sullivan e dei Marine Cari Mundy, ma con l'appoggio anche di Frank Kelso (Marina) e Merril McPeak (Air Force), è sceso in dettagli, durante la riunione svoltasi nella stanza insonorizzata al secondo piano del Pentagono. Ha detto che i membri dell'esercito eterosessuali si sentirebbero in grande disagio nello stare in fila per le docce collettive con i «gay», o anche, durante i balli ai vari club, trovarsi accanto a una coppia di militari «gay», che si scambiano effusioni. Per non parlare dell'imbarazzo, o peggio, nelle camerate con le cuccette a tre piani sulle navi, durante lunghissime crociere. La faccenda è seria, anche perché Clinton è tra l'incudine e il martello. Gli omosessuali si aspettano molto da lui. Durante il ricevimento alla Casa Bianca dell'altro giorno, stringendogli la mano, molti lo hanno salutato come un liberatore. Un uomo, con un altro giovane accanto, gli ha detto, fiero: «Mi permetta di presentarle mia moglie». Persino a uno come Clinton si sono spalancati gli occhi. [p. p.]

Luoghi citati: Bosnia, Iraq, Somalia, Stati Uniti, Washington