Israele riaccoglie 17 deportati di Aldo Baquis

8 Gli Usa all'Orni: prima del dibattito aspettiamo la sentenza della Corte suprema Israele riaccoglie 17 deportati Elicotteri inglesi prelevano malati ed espulsi per errore Bomba sciita nel Libano Sud, morto un soldato ebraico TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Gli oltre 400 integralisti islamici palestinesi espulsi il mese scorso nel Libano del Sud hanno conseguito ieri una prima vittoria, almeno morale, quando tre elicotteri dell'aviazione militare britannica hanno ricondotto 13 loro compagni a Haifa e altri quattro in un ospedale civile all'interno della «Fascia di sicurezza», a ridosso del confine tra Libano e Israele. A infondere agli integralisti un cauto ottimismo sono giunte inoltre alcune notizie dalle Nazioni Unite, secondo cui il Consiglio di sicurezza sarà convocato lunedì per prendere visione del rapporto sull'infruttuosa visita in Israele di Chenmaya Gharekhan, l'emissario del segretario generale Boutros Ghali incaricato di indurre il governo israeliano a revocare gli ordini di espulsione. Lo stesso ambasciatore di Israele all'Onu, Gad Yaacoby, ha affermato ieri che tutte le proposte di compromesso avanzate dal suo Paese sono state respinte e che Boutros Ghali insiste che tutti gli espulsi devono far ritorno nei territori occupati. Yaacoby ha aggiunto che i diplomatici statunitensi alle Nazioni Unite stanno cercando di assecondare il desiderio di Israele di rinviare di alcuni giorni il dibattito sul rapporto di Gharekhan (per dare tempo alla Corte suprema israeliana di pronunciarsi sulla vicenda), ma hanno spiegato di non potere prevedere se gli Stati Uniti porranno un veto a eventuali sanzioni contro Israele «dato che questa decisione spetta al presidente Clinton in persona». Ieri, nel corso di una breve conversazione telefonica definita «di cortesia», Clinton ha assicurato il primo ministro Yitzhak Rabin che la cooperazione tra i due Paesi resterà stretta come in passato. L'operazione di rientro dei 13 integralisti espulsi «per un errore di identificazione» è durata l'intera giornata. Partiti dalla loro base di Cipro, i tre elicotteri dell'aeronautica britannica sono atterrati nella tarda mattinata nell'accampamento di Marj Ez-Zuhur (nel Libano meridionale) e hanno distribuito agli espulsi scatole di medicinali e un migliaio di lettere dei loro familiari, che in precedenza erano state esaminate dalla censura militare israeliana. Nel pomeriggio, dopo aver completato un rifornimento di combustibile in Israele, gli elicotteri sono nuovamente tornati nell'accampamento. Il primo è poi atterrato a Biranit (al confine tra Libano e Israele) dove quattro malati gravi sono stati prelevati da alcune ambulanze e trasportati all'ospedale di Marj Ayun, nella «Fascia di sicurezza». Gli altri due sono giunti in serata a Haifa con 13 palestinesi: dopo un breve esame medico, 11 sono stati trasportati nei campi di detenzione di Megiddo e di Ketziot, in cui si trovavano il 16 dicembre scorso alla vigilia dell'espulsione, e gli altri due hanno fatto ritorno alle loro abitazioni. Al termine della complessa operazione, Reto Meister, il responsabile della Croce rossa internazionale in Israele, si è detto parzialmente soddisfatto: «Non posso certo dimenticare - ha detto - che in Libano restano ancora 396 persone espulse in spregio alla Convenzione di Ginevra». Meister non è stato in grado di spiegare perché altri due palestinesi un commerciante di Ramallah e un taxista di Gaza che pure erano stati autorizzati a tornare - abbiano preferito restare a Marj Ez-Zuhur. Nelle stesse ore in cui gli elicotteri dell'aviazione britannica (che ostentavano una grande croce rossa) portavano a termine la loro missione umanitaria, un soldato israeliano ha perso la vita e altri due sono rimasti feriti nell'esplosione di una bomba collocata su una strada del Libano del Sud. Un'ora dopo l'attentato, avvenuto nei pressi di alcuni villaggi sciiti controllati dalla formazione filo-iraniana Hezbollah, gli elicotteri dello stato ebraico hanno attaccato i piccoli centri abitati del monte Reihan. Successivamente i villaggi sono stati bersagliati dall'artiglieria delle postazioni israeliane nella zona di sicurezza. L'attentato è stato rivendicato dal «Movimento dei Credenti» una organizzazione collegata con il gruppo sciita Amai. Aldo Baquis I deportati palestinesi In alto un elicottero della Croce Rossa (fotoapj

Persone citate: Boutros Ghali, Clinton, Gad Yaacoby, Gharekhan, Meister, Reto Meister, Yitzhak Rabin