Ferrero: accuso la Regione di Enzo Bacarani

Gli imprenditori protestano perché non decide sull'elettrodotto Gli imprenditori protestano perché non decide sull'elettrodotto ferrerò; accuso la Regione «Senza energia elettrica siamo costretti a chiudere» A rischio il lavoro di 1500persone tra fabbrica e indotto Regione sotto accusa. La Federpiemontc (la Federazione delle associazioni industriali del Piemonte) e l'Anima (l'Associazione di aziende metalmeccaniche metallurgiche e affini) sono decise ad andare fino in fondo e a coinvolgere la Confindustria e il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, sul problema delle Acciaierie Ferrerò. L'azienda, leader nella produzione di tondini per cemento armato, di laminati e profilati con stabilimenti a Settimo e a San Didero in Val di Susa e con un ricavo consolidato nel '92 di 300 miliardi, rischia di chiudere lasciando senza lavoro 1500 persone. La mancata costruzione dell'elettrodotto della Val di Susa di '380 chilovolt non consente la continuazione dell'attività produttiva. Lunedì la giunta regionale - che avrebbe dovuto esprimere un parere sulla costruzione dell'elettrodotto da inviare al ministero dell'Ambiente e dei Lavori Pubblici per l'approvazione - ha emanato una delibera in cui si chiede al ministero dell'Ambiente di richiedere all'Enel «una serie di integrazioni» al progetto. «Un classico esempio di non-scelta da parte del mondo politico - aggiunge Francesco Devalle, presidente dell'Anima -. Un atteggiamento inaccettabile per una regione che vuole uscire dalla crisi. Interesseremo Confindustria e governo al problema». Giuseppe Ferrerò fa la ero- nistoria della vicenda: «Nell'84 abbiamo rilevato lo stabilimento di San Didero. Nell'88 ci siamo trovati di fronte a un bivio: chiudiamo l'impianto o rinnoviamo tutto? Abbiamo optato per la seconda ipotesi con una spesa di 130 miliardi e con la garanzia da parte dell'Enel di una fornitura di 100 megawatt con l'elettrodotto previsto da direttive comunitarie sull'interconnessione europea dell'energia. Nel '91 l'Enel ci comunica che non è in grado di cominciare i lavori a causa dei ritardi dei permessi regionali. Noi scriviamo alla Regione sollecitando una decisione». Le prime lettere del presidente, cavalier Ettore Ferrerò, alla Regione sono del gennaio dell'anno scorso. Ma ad osteggiare la costruzione dell'elettrodotto sono la Comunità montana, alcuni Comuni e gli ambientalisti. La Regione cerca di mediare fra le due posizioni senza riuscirci. In mezzo, i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil che cercano di elaborare proposte alternative per salvare i posti di lavoro. «Senza energia - spiega Giuseppe Ferrerò - smantelleremo tutto approfittando delle leggi della Cee, a cui abbiamo dato una preaccet- tazione ufficiale, oppure ci trasferiamo all'estero». «E' un fatto incredibile - interviene Giuseppe Pichetto, presidente della Federpiemonte -. Con queste non-decisioni stiamo fabbricando la crisi. Tra l'altro l'elettrodotto collegandosi al circuito europeo eviterebbe i black-out. Spero che nessuno voglia lo smantellamento del polo industriale torinese». Lunedi alle 14 ci sarà un incontro in Regione tra l'assessore all'Energia, Bianca Vetrino, i dirigenti della Ferrerò e l'Enel. Enzo Bacarani «Faremo ricorso alla Confindustria e al governo Amato» I cavalier Ettore Ferrerò presidente delle acciaierie

Persone citate: Bianca Vetrino, Francesco Devalle, Giuliano Amato, Giuseppe Ferrerò, Giuseppe Pichetto

Luoghi citati: Piemonte, San Didero