Prestiti facili col trucco In carcere 10 truffatori di Bruno Tinti

Prestiti facili col trucco In carcere 10 truffatori Scoperta una rete di finanziarie fasulle Prestiti facili col trucco In carcere 10 truffatori Prestiti facili, ma col trucco. Centinaia, forse migliaia di privati e piccole imprese sono stati truffati, in tutta Italia, da una catena di finanziarie che facevano capo a sei società di Ivrea e di Torino, in attività da oltre due anni. Una truffa enorme (circa 3 miliardi) che ha portato in carcere 10 persone, tutte accusate di associazione per delinquere finalizzata al compiere truffe. Sono Maria Covizzi, 50 anni, ed i figli Cristiano e Mario Bagatin, 23 e 30 anni, di Cavaglià, gli organizzatori della truffa. Giuseppe Tonziello, 40 anni, Bianzè, via Marconi 1, e Gino Marigo, 42 anni, Formigliana, via Roma 12, erano due «prestanomi», a cui erano state intestate le finanziarie fantasma. Cinque gli agenti: Umberto Corso, 47 anni, Gallarate, via Ferrario 4; Romolo Accomazzo, 37 anni, Torino, corso Monte Cucco 107; Mario Buscaldi, 40 anni, Casale Monferrato, piazza XXV Aprile 23, ex dipedente dell'Istituto bancario San Paolo; Fernando Gallea, 38 anni, S. Secondo di Pinerolo, via Castello 1. In manette è finito anche Giuseppe Vigna, 30 anni, Santhià, corso Italia 120. Quest'ultimo, insieme a Marigo e Buscaldi, è stato scarcerato dopo l'interrogatorio di ieri. Il meccanismo era semplice, persin banale. Attraverso annunci sui giornali, gli inquisiti (che aprivano uffici in cittadine medio-grandi preferibilmente del Sud, sotto nome falso) promettevano prestiti, anche ingenti, a tassi minimi; in cambio chiedevano il pagamento immediato delle spese: il 3 % di quanto richiesto. I soldi ai clienti, però, non arrivavano mai. Anzi, le finanziarie sparivano misteriosamente, così come i procacciatori d'affari ed i titolari. Dall'altra mattina, però, i presunti truffatori sono stati arrestati dai carabinieri del capitano Fabrizio Polvani, su ordine del gip di Ivrea, Antonio De Marchi, dopo che il procuratore Bruno Tinti aveva raccolto oltre quaranta querele, provenienti da tutta -la Penisola. «Purtroppo spiega il magistrato - le denunce sono soltanto queste. Chiediamo a quanti sono stati truffati di mettersi in contatto con noi». L'inchiesta si snoda da Ivrea alla Sicilia ed alla Sardegna, interessando sei finanziarie. Tre operavano a Torino: «Sfi» in corso Sommeiller, «Fiduciaria Europea Finanziamenti» in corso Siccardi e «Gestione Finanziamenti Nazionali» di corso Matteotti. Due operavano a Ivrea: «Jolly Service» in corso Nigra e la «Ital Finanziamenti Service» in via Arduino. Infine la «European Businnes Service» avrebbe operato nel Varesotto. L'indagine è partita alla fine del '90 quando sui tavoli del carabinieri del Nucleo operativo di Torino sono arrivate le prime querele. Si riferivano alla Jolly Service di Ivrea: l'inchiesta venne così trasferita ad Ivrea. Modalità, e tecniche utilizzate per avvicinare i «clienti» hanno convinto il magistrato che dietro quelle società finanziarie si muovevano sempre le stesse persone. Un teorema presto dimostrato dalle prove che i magistrati di Ivrea ed i carabinieri di Torino sono riusciti a raccogliere con pazienza certosina. Angelo Conti Fernando Gallea (destra) e la carta della maxi-truffa: le prime denunce da Ivrea Romolo Accomazzo, di Torino (a sinistra), arrestato Il procuratore di Ivrea Bruno Tinti