Il pri sfila in procura
Scandalo Iacp: dopo le denunce dell'ex vicepresidente Scandalo Iacp: dopo le denunce dell'ex vicepresidente Il pri sfila in procura II sen. Giunta chiamato in causa Giornata tutta dedicata all'edera ieri in procura. Il pm Vittorio Corsi ha sentito a lungo, come testimoni, il segretario regionale dimissionario del pri, Aldo Gandolfi, e l'ex consigliere d'amministrazione dello Iacp, Leonardo Falduto, repubblicano, in carica tra l'aprile '91 e il febbraio '92, dimessosi per contrasti sulla gestione. Oggi interroga il capogruppo regionale pri Franco Ferrara. Sullo sfondo dell'inchiesta si delinea la figura del senatore repubblicano Roberto Giunta: è lui il parlamentare chiamato in causa da Domenico Russo, l'ex vicepresidente dello Iacp arrestato dieci giorni fa per concussione. Il legale di Giunta, aw. Festa, ha avuto ieri mattina un primo contatto col pm. Le notizie apparse sui giornali in questi giorni hanno convinto il senatore a emettere un comunicato. «Circa le affermazioni del Russo riportate dai giornali - si legge nel documento - il senatore Giunta ha dichiarato che in seguito ai suoi sospetti sull'operato del Russo, verbalizzati nelle riunioni di organi direttivi del partito, iniziò una fase di osservazione dello stesso, culminata nel mancato rinnovo del Russo alla carica di vicepresidente dello Iacp e poi nella lettera del segretario Gandolfi che non gli fece rinnovare la tessera, simmetricamente ad una fase di crescente inimicizia da parte del Russo». Il senatore Giunta prosegue dicendo che «non avendo prove a carico del Russo, è stato frenato da ogni possibile iniziativa dal rischio, manifestatogli, di subire una querela». In sostanza la dichiarazione riduce la questione ad una vendetta all'interno del pri torinese. Ma cosa ha detto Domenico Russo al giudice? E quali altre dichiarazioni ci sono a suo supporto, fatte da altri personaggi non legati al pri e quindi fuori di un'eventuale faida? Sugli interrogatori dalla procura non filtra nulla. Sembra però che, dopo un'iniziale «chiusura», Russo, difeso dall'avv. Volante, abbia finito per fare importantri ammissioni chiamando in causa Roberto Giunta. Il parlamentare, secondo l'indagato, avrebbe fatto da tramite tra i vertici dello Iacp e l'impresa Brenta di Milano, che si aggiudicò l'appalto da 10 miliardi ora nel mirino del magistrato. Il senatore Giunta potrebbe fornire spontanee spiegazioni al pm sul ruolo svolto in questa storia. Anche perché non è solo Russo a chiamarlo in causa: di un incontro al bar San Carlo, per definire l'accordo sull'appalto, presente il parlamentare, avrebbe parlato anche un architetto milanese. Quello stesso che «presentò» la Brenta nel palazzo dello Iacp. E un'altra conferma alla tesi di Russo sarebbe arrivata da un teste sentito nei giorni scorsi. Sembra chiara a questo punto la posizione della procura: o Giunta si presenterà e fornirà spontanee dichiara- zioni, oppure il pm, per poterlo sentire, gli invierà un'avviso di garanzia e chiederà l'autorizzazione a procedere. La decisione sarà presa tra oggi e domani. Contemporaneamente, secondo indiscrezioni, l'ex presidente Iacp Mario Fimiani, latitante da 10 giorni, dovrebbe costituirsi. Oggi, come detto, sarà sentito per la seconda volta il capogruppo del pri in Regione, Franco Ferrara: da lui il pm vuole chiarimenti su quello che dichiarò nel primo colloquio e che sarebbe stato parzialmente contraddetto dai testi sentiti ieri. Aldo Gandolfi non è stato molto loquace al termine dell'incontro col pm Corsi. «All'interno del partito mi occupai di Russo nel '91 e '92, quando venne depennato dall'elenco degli iscritti. La questione era relativa a dubbi sul suo comportamento allo Iacp». Sulla posizione del senatore Giunta, Gandolfi è stato muto. Ha tuttavia mostrato perplessità per la dichiarazione del parlamentare. L'inchiesta «Iacp bis» sembra essere soltanto all'inizio: la vicenda Brenta ha portato alla luce un sistema di aggiudicazione degli appalti che potrebbe riservare altri sviluppi. Nell'indagine sono emersi anche certi strani rapporti instaurati tra responsabili dell'Istituto (amministratori e dirigenti) e appaltatori. Ad esempio è un impresario quello che ha portato in giro per la Francia il presidente Fimiani, già inquisito. E un altro ha fatto sovente da autista a uno dei massimi dirigenti dello Iacp. Dopo Fimiani e Russo altri consiglieri sarebbero nel mirino del magistrato. Gianni Bisio Nino Pietropinto La sua difesa: è una vendetta di Domenico Russo perché lo avevo allontanato dal partito \ \ V A fianco, Mario Fimiani, ex presidente Iacp. Sopra, da destra il segretario regionale pri Aldo Gandolfi e il sen. Roberto Giunta
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