Riparte l'eterna sfida di Enrico Biondi

Sport Rally di Montecarlo, i giapponesi contro l'imbattibile Delta Riparte Peterna sfida Si comincia con una polemica dei piloti sul prologo «Troppo lungo e pericoloso, ormai bisogna abolirlo» MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Vent'anni. Tanti (o pochi, dipende dai punti di vista) ne sono passati da quel gennaio 1973 che segnò l'inizio del Mondiale rally. Erano i tempi dei Pinto e Waldegaard (Fiat), Munari e Lampinen (Lancia), Blomqvist (Saab), Mikkola e Makinen (Ford), Warmbold (Bmw) e Aaltonen (Datsun). E dalle vetture sviluppate per le gare si traevano utili indicazioni per quelle di serie. Se adesso le nostre auto sono più veloci e più sicure, molto si deve all'esperienza acquisita durante le corse (dal perfezionamento degli accessori di bordo alla trazione integrale, qui «esplosa» con l'Audi). Quest'anno molte le novità sul tappeto, e tanta voglia da parte di tutte le Case, giapponesi in testa naturalmente, di superare l'incredibile Lancia Delta: il Milan dei rally. Ma non sarà facile per nessuno domare questa bella espressione del macìe in Italy. Si comincia, come sempre, nella intramontabile cornice del Principato di Monaco, con il Rally di Montecarlo, il più antico di quelli che ancora si disputano (risale al 1911). La corsa ha preso il via giovedì pomeriggio, con la tappa di trasferimento, e ieri sera gli equipaggi, 170 in tutto, hanno raggiunto la Costa Azzurra: 35 da Barcellona, 36 da Torino, 42 da Reims, 25 da Bad Homburg e 32 da Losanna. Tutto tranquillo, in questo prologo, con qualche difficoltà solo per i concorrenti partiti da Torino, che hanno dovuto affrontare le nebbie della Valle Padana. Ne ha fatto le spese uno dei «magnifici sei» del gruppo della Fiat Cinquecento Trofeo (903 ce, 65 Cv), Andrea Dalla Villa, che ha avuto un incidente presso Brescia, beccando 13 minuti di penalità. Il prologo, comunque, non piace più a nessuno. «Troppo lungo e pericoloso» dicono i piloti. «E' ora di abolirlo». Un po' di maretta, insomma. Da stamane si comincerà a fare sul serio: sulle terribili strade del «Monte», gli equipaggi per tre giorni dovranno sciropparsi 1948 km, di cui 593 di prove speciali (22 in tutto). La chiusura è prevista per mercoledì alle prime luci dell'alba, dopo l'ormai tradizionale sarabanda sul Turini, con migliaia di spettatori. Carlos Sainz e Andrea Agnini, portacolori del Jolly Club con le Delta Hf integrali (2 litri, 329 Cv), hanno provato a lungo il tracciato: nessuno dei due vuole pronunciarsi ma il fatto che, molto probabilmente si correrà su strade non innevate, obbligherà i piloti a una attenzione e a una condotta di gara più accorte. E la scelta delle gomme diventerà ancora una volta l'arma decisiva per vincere il rally. Enrico Biondi RAC RAC La Delta con Sainz (riquadro) al via

Persone citate: Aaltonen, Andrea Agnini, Andrea Dalla Villa, Carlos Sainz, Makinen, Munari, Sainz, Turini, Waldegaard

Luoghi citati: Bad Homburg, Barcellona, Brescia, Losanna, Montecarlo, Principato Di Monaco, Torino