E' il Festival delle ripicche

20 Alla presentazione del Sanremo Aragozzini accusa i discografici E' il Festival delle ripicche «Non ci danno i cantanti migliori. Facile poi sputare» Bobby Solo protesta: «Bocciato perché canto Mani pulite» ROMA. Un solo momento di sincerità, quella ruspante, popolaresca, che esce dal cuore e non si può bloccare, nella prima conferenza-stampa su Sanremo ieri nel salone grande di viale Mazzini. E' il momento in cui prende la parola Adriano Aragozzini, patron in tandem del festival col duo Ravera-Bixio, e si mette a gridare con quanto fiato ha in gola: «Non prendetevela con noi se i cantanti che vengono al festival non sono i migliori d'Italia. Prendetevela con i discografici che non ce li vogliono dare. Troppo facile sputare su Sanremo, dire che fa schifo, che è merda se poi nessuno accetta di partecipare. Voi chiedete Vasco Rossi, i Litfiba, Ligabue. Non li abbiamo. Io ho implorato per ore di darci Ligabue: niente da fare. Forse è il regolamento che va rivisto: bisogna obbligare chi vince a tornarci almeno una volta». Con Sanremo siamo sempre allo stesso punto. Perché i grandi non ci vanno? Perché le canzoni sono sempre tanto banali? Perché si deve mantenere l'umiliante eliminazione? Interrogativi eterni quanto insolubili. Carlo Fuscagni, direttore di Raiuno, invoca la pazienza: «C'è stata la nuova giunta al Comune, ci sono stati problenmi, non abbiamo potuto varare nuove regole, col tempo ci riusciremo». L'assessore di Sanremo Carlo Conti vagheggia un festival della canzone Cee: «E' arrivata l'Europa, le frontiere sono cadute, si potrebbe tentare un festival della canzone europea, gli orizzonti potrebbero allargarsi». Intanto sull'elenco dei 24 big su 36 ammessi al festival fioccano le polemiche. Che senso ha comunicare i nomi degli esclusi, tra cui ci sono pure Endrigo, Gianni Bella, Paolo Belli? Non è uno sputtanamento aggiuntivo? E poi perché sovrapporre una ulteriore selezione alla selezione già fatta dalla giuria, litigando fino all'alba perché ogni operazione lottizzatoria fa scorrere sangue? La risposta di Mario Maffucci è perentoria: «Nessuna pastetta. La Rai, che è l'organizzatore del festival, intende mantenere il diritto di dare la sua impronta alla manifestazione: trattandosi di un concorso vuole scegliere chi far concorrere». Nessuno sa perché Baudo, reduce dal successo di Madonna, ha deciso di non farsi vedere lascian- do però che nell'aria aleggino le parole pronunciate l'altra sera ad «Omnibus» su Raitre: «Con questo cast e queste canzoni non si farà un gran festival». Ma non ci si preoccupa. Baudo è così, spiegano per giustificarlo, quando tocca a lui presentare il festival non va mai bene niente. Nessuno è in grado di fornire i nomi di chi lo affiancherà in queste serate anche se, i soliti ben informati, parlano di un possibile gruppo di top-model estere, e quindi o mute o mal parlanti, ingaggiate per la circostanza: Claudia Schiffer, Carol Alt. Nessuno sa fornire informazioni su quali saranno i cantanti stranieri invitati alla kermesse per far spettacolo e provocare l'impennamento degli indici di ascolto su cui la Rai ormai da anni fa conto. Si sa che Sofia Loren ha declinato l'invito di far da madrina perché impegnata. Che le serate sono salite da 4 a 5 perché mercoledì 24 febbraio c'è l'improcrastinabile partita ItaliaPortogallo e allora s'è inventata una non meglio identificata serata Sanremo-Unicef da mantenere in vita anche negli anni a venire. Che, a festival caldo, si terrà una tavola rotonda per discuterne i destini futuri. In favore di Gianni Ippoliti, arguto organizzatore del miniprogramma ante-festival «Perché ho vinto Sanremo» circolano già alcuni nomi di vincitori: Ruggeri, Zero, le sorelle Mia Martini e Loredana Berte finalmente rappacificate. E nella serata di ieri sono cominciate le prime proteste: Bobby Solo che aveva mandato una canzone dedicata all'inchiesta Mani pulite e Giovanna Nocetti che aveva spedito un inno sui bordelli sostengono di esser vittime della censura: scartati perché considerati scandalosi, provocatori, trasgressivi dalla troppo de Raiuno. [si. ro.] Aragozzini e Maffucci stamani alla presentazione. Qui sopra, Enrico Ruggeri

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