Cristo e Islam amici-nemici di Maurizio Assalto

Cardini parla all'AC.I. Cardini parla all'AC.I. Cristo e Islam amici-nemici I I TORINO RISTIANI e musulmani: nemici per sempre o possibili alleati? Lo storico Franco Cardini, studioso dei rapporti fra Oriente e Occidente nel Medioevo, esperto di crociate e pellegrinaggi in Terra Santa, partirà da questo interrogativo per sviluppare il suo intervento su «Islam e cristianesimo» nel ciclo di conferenze dell'Aci (oggi alle 18 al Teatro Alfieri, domani al Niccolini di Firenze, lunedi al Parenti di Milano, martedì all'Eliseo di Roma, mercoledì al Santalucia di Bari). «Non voglio dare risposte tranquillizzanti, educate», premette il professore fiorentino, incendiario istigatore di polemiche culturali. Nessun appello alla Ragione, alla Pace, alla Morale. «Se guardiamo al passato, e lo confrontiamo con le difficoltà presenti, lo scontro parrebbe inevitabile. Fin dall'inizio il mondo cristiano-occidentale ha avvertito l'Islam come un fratello minore e una ferita nel fianco». Ma gli intrecci sono fitti, le interdipendenze ineludibili. «E' l'ondata islamica che ha fatto cominciare il Medioevo, come ha scritto Pirenne. Però è il seguito dello stesso movimento che, dopo la presa di Costantinopoli e l'interruzione dei traffici con l'Oriente, ha costretto gli europei a cercare nuove vie per le Indie, li ha spinti alla navigazione atlantica, alla scoperta dell'America. Indirettamente è l'Islam il padre dell'età moderna». Una conflittualità vitale e in taluni casi determinante. Ma ora Islam e cristianesimo sono accomunati da un identico disagio di fronte alla modernità che dovrebbe indurli a ricercare delle convergenze. Il punto di partenza è l'omogeneità di fondo garantita dalle comuni radici ebraiche. «Nonostante tutti i litigi, queste tre religioni sono molto solidali sul piano teologico. La grande invenzione dell'ebraismo, proiettata sul cristia¬ nesimo e sull'Islam, è l'idea di un Dio esterno al cosmo. Tutte le altre religioni sono forme di immanentismo». Ma gli antichi paganesimi, osserva Cardini, si reinseriscono di soppiatto nel mondo moderno: non sul piano confessionale ma su quello etico, estetico, letterario. «Per esempio l'ecologismo e l'animalismo: quando hanno sentito il bisogno di una legittimazione nel mondo del sacro, non l'hanno cercata nel Dio d'Abramo, creatore e padrone della natura che rimane rispetto a lui, e anche rispetto all'uomo, qualche cosa di secondario. Piuttosto si sono rivolti alle suggestioni dell'induismo, del buddismo, del gandhismo, dello zen, sicuramente più vicini alla sensibilità moderna». Cardini non condivide l'ottimismo delle grandi cerimonie ecumeniche, come quella di Assisi. «Il mondo laico le guarda con simpatia, ma non illudiamoci: che cosa c'è in comune fra un prete cattolico e un bonzo buddista che pregano insieme? Nulla, se non il fatto che pregano vicini e nello stesso momento. I rispettivi atti sono diversi alla radice. E' inutile ritrovarsi tutti a parlare della pace, della fame nel mondo: tutte cose su cui è facile concordare, senza che sia necessario scomodare la religione. Il cristianesimo è stato metabolizzato dal mondo moderno come una forma di morale, ma l'etica non esaurisce l'impegno del credente». Solo richiamandosi alle proprie ragioni teologiche e ai fondamenti biblici, dice Cardini, il cristianesimo può dialogare con l'Islam e con l'ebraismo osservante. Solo su questi presupposti le tre religioni trascendentlstiche possono fare fronte comune contro la duplice minaccia della laicizzazione e del diffondersi di nuove fedi immanentistiche. Islam e cristianesimo alleati contro la modernità? Maurizio Assalto

Persone citate: Cardini, Franco Cardini, Niccolini, Santalucia

Luoghi citati: America, Assisi, Bari, Costantinopoli, Firenze, Indie, Milano, Roma, Torino