Ai Comuni di P. Pat.

Ai Comuni Ai Comuni «Major assassino» LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE S'approfondisce il dissenso interno, in Inghilterra, sull'escalation militare contro l'Iraq. Ieri, si è svolto un dibattito d'emergenza ai Comuni e il primo ministro John Major è stato attaccato sia da alcuni esponenti dell'opposizione laborista che da membri del partito governativo. I primi, per bocca del deputato John Mac Allion hanno accusato il premier di «crimini, attacchi assassini contro il popolo iracheno». Mentre l'ex premier conservatore Ted Heath ha invitato il governo a «respingere un ulteriore coinvolgimento di truppe inglesi in Kuwait» e ha reclamato «nuovi colloqui tra Saddam e l'Onu». Il ministro della Difesa Malcolm Rifkind ha espresso una formula che rispecchia pienamente l'ambivalente posizione del governo inglese. Da un lato, si giustifica pubblicamente «la completa legittimità» dell'intervento contro l'Iraq per costringere Saddam ad adeguarsi alle risoluzioni dell'Onu. Ma dall'altro, si invitano implicitamente alla cautela gli Usa, affinché adottino solo «operazioni di natura limitata, proporzionate alle minacce». E significativamente, ieri e nel bombardamento la Raf era assente. Questo non vuol dire, naturalmente, che la Gran Bretagna si dissoci in maniera brusca dagli Usa come ha fatto la Francia. Anzi, Major ha rimbeccato le accuse del ministro degli Esteri Dumas e lo stesso ha fatto ieri anche il ministro della Difesa Rifkind, mentre in un clima di riserbo il suo collega degli Esteri incontrava Dumas. Il premier, poi, ha avuto un colloquio telefonico con Clinton con cui si è trovato «pienamente d'accordo sull'Iraq». Londra resta quindi la «tradizionale alleata» anche dell'America di Clinton. Pur se prudentemente, non ha ancora dettò sì alle richieste del Kuwait perché invìi un contingente a presidiare il confine, [p. pat.]

Persone citate: Clinton, Dumas, John Mac Allion, John Major, Malcolm Rifkind, Raf, Rifkind, Ted Heath