Parigi di E. Bn.

Parigi Parigi Nuovo altolà a Washington PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dopo Roland Dumas, anche Bérégovoy richiama all'ordine gli Usa sull'Iraq. Secondo il premier «la Francia applica rigorosamente» i dettami Onu, «senza oltrepassarli». Palazzo Matignon non cita il raid domenicale americano contro Baghdad, tuttavia l'obiettivo della puntualizzazione sembrerebbe essere proprio Washington. «Qualora l'Onu voglia andare più in là, fatto conoscere il nostro avviso ne applicheremo le decisioni» prosegue Palazzo Matignon. Per terminare: «Siamo pronti a discutere con i nostri partner». La polemica verso gli Usa appare comunque smussata. Il dissenso riguarda quell'unica missione (cui Parigi non partecipò). Da allora francesi e americani collaborano in buona sintonia militare. Lo dimostrano le operazioni comuni effettuate ieri sul Golfo, teatro della prima scaramuccia anti-irachena nell'era Clinton. Il caccia che ha colpito radar e contraerea di Saddam scortava un Mirage «FI CR». Sono velivoli da ricognizione, predisposti alla fotografia aerea nel più vasto dispositivo Usa. Parteciparono al primo blitz quali «accompagnatori» e la loro attività rimane intensa, voli di routine ogni giorno. Il sostegno agli Usa per nuove incursioni non è dunque escluso, ma bisogna vi sia una piena copertura Onu. L'Eliseo non dice se nelle telefonate tra Mitterrand e Clinton in occasione dell'investitura figurasse il caso iracheno. Forse no, perché le posizioni divergono ma non troppo. La Francia vuole «orientare» la Casa Bianca verso «una fase nuova» (come ripete il Quai d'Orsay) nelle relazioni con Baghdad. Dopo la guerra, insomma, il ramoscello d'olivo. Ciò non toglie che Dumas abbia mostrato eccessiva disinvoltura nel gestire l'affaire. E «Le Monde» non esitava ieri a metterlo sott'accusa. [e. bn.]

Persone citate: Clinton, Dumas, Mitterrand, Roland Dumas