Alenia, avviata la cassa per 780 di Enzo Bacarani

Sindacati: decisione unilaterale. L'azienda: Torino e Caselle non chiuderanno Sindacati: decisione unilaterale. L'azienda: Torino e Caselle non chiuderanno Aleniti, avviata la cassa per 780 Proieste alle acciaierie Uva per i 400 tagli annunciati Ieri manifestazioni in corso Francia e in corso Regina Mentre gli operai dell'Uva scendevano in strada ieri mattina alle 9,30 con un presidio in corso Regina contro lo smantellamento delle acciaierie, in un'altra zona della città non molto distante - corso Francia - manifestavano i loro colleghi dell'Alenia. Due proteste distinte, ma eguali le cause: i tagli annunciati dalle due aziende legate al settore pubblico. Ma se la manifestazione all'Uva era annunciata da ieri, quella svoltasi all'Alenia (prima all'interno dello stabilimento di corso Marche e poi in corso Francia) è stata a sorpresa dopo l'annuncio dell'azienda aeronautica di aver ufficialmente aperto le procedure per la cassa integrazione a zero ore per 663 lavoratori dello stabilimento torinese e per 117 di quello di Caselle. In tutto 780 esuberi. Il ridimensionamento era già nell'aria, ma - sostengono i sindacati - l'azienda ha agito unilateralmente accelerando i tempi: inoltre avrebbe aggiunto 80 posti di lavoro a rischio in più di quelli previsti nei primi incontri sindacali. Giorgio Cremaschi, responsabile per la FiomCgil delle aziende a partecipazione statale afferma: «Una decisione gravissima, sbagliata e che va respinta. L'Alenia non ha capito che oggi non faremo nessun accòrdo sui tagli e che, se procederà unilateralmente, si metterà in uno scontro frontale con i lavoratori e con il sindacato. Que¬ sto primo atto dell'azienda, che colpisce Torino più del previsto, è un banco di prova per tutti». Dalla sede centrale di Roma, l'Alenia fa sapere che dati ufficiali - stabilimento per stabilimento - sui posti in esubero non ci sono. L'azienda del gruppo IriFinmeccanica afferma che «le chiusure riguardano altre zone d'Italia, non Torino e Caselle, da dove invece verrà trasferita parte della produzione a Nerviano». Per quanto riguarda l'Uva, la manifestazione in corso Regina si è svolta per protestare contro l'annuncio del taglio di circa 400 posti. L'azienda, che occupa attualmente 550 persone, ha intenzione di mantenere a Torino solo il reparto di elettrozincatura con 140 addetti. Firn, Fiom e Uilm hanno raggiunto un accordo con l'Uva sui problemi della Vertek di Condove: per 73 degli attuali 222 dipendenti sarà chiesta la cassa integrazione straordinaria a rotazione. < Lunedi sciopero di quattro ore delle aziende a partecipazione statale e in crisi con un corteo che partirà da piazza Arbarello e si concluderà in piazza Castello. Domani nella sede dell'Unione Industriale si svolgerà il primo incontro tra la Philips e i rappresentanti sindacali di Flerica-Cisl, Filcea-Cgil e Uilcid-Uil sugli oltre 400 tagli annunciati dalla multinazionale per lo stabilimento di Alpignano. La produzione verrebbe trasferita all'e¬ stero. Si è riunito in questi giorni il direttivo della Fim-Cisl che ha esaminato i problemi della flessibilità in Fiat con particolare riferimento agli orari e alla prestazione di lavoro. La Firn ritiene che «la flessibilità degli orari va considerata come uno strumento da utilizzare per far fronte alla crisi dell'occupazione» e intende aprire, assieme alle altre organizzazioni sindacali, un confronto con il Gruppo Fiat. Enzo Bacarani Ieri mattina gli operai dell'Uva sono scesi in corso Regina organizzando un presidio dalle 9,30 alle II. L'azienda vuole mantenere attivo solo il reparto zincatura

Persone citate: Giorgio Cremaschi, Philips

Luoghi citati: Alpignano, Condove, Italia, Nerviano, Roma, Torino