C'è uno scooter tutto in plastica
C'è uno scooter tutto in plastica MOTO Ecco il prototipo «Spark» con un motore elettrico non inquinante C'è uno scooter tutto in plastica Costruito in pochi pezzi, èfacilmente riciclabile In questi giorni di stop al traffico, ci si chiede se sia possibile affrontare più organicamente l'emergenza inquinamento. Il veicolo a due ruote, per la poca richiesta di spazio e per la parsimonia nei consumi, si pone come intelligente alternativa, anche se il rumore e la fumosità allo scarico tipici dei motori a due tempi sono un limite negativo. Ma ora una multinazionale, la G.E. Plastic, ha presentato al Salone dei prodotti plastici di Dusseldorf un esemplare di scooter che potrebbe annullare i difetti ed esaltare i pregi delle due ruote. Realizzato completamente in plastica, lo «Spark» è dotato di motore elettrico, silenzioso e senza emissione di sostanze inquinanti durante il funzionamento. Con questo prototipo si è voluta sottolineare la fattibilità di un nuovo modello, mediante l'impiego di plastiche comple¬ tamente riciclabili. Una proposta che fa intravedere la possibile risposta dell'industria al problema di produrre limitando i danni ambientali. Grazie al numero limitato dei componenti del telaio e della scocca, permesso dall'impiego generalizzato di componenti plastici, si ottengono sia aumenti di produttività in fase di fabbricazione e di montaggio sia facilitazioni nel riciclaggio. Infatti prodotti realizzati in poche parti e con tecnopolimeri tra loro compatibili, permettono un facile smontaggio del manufatto (fattore essenziale per poter riciclare a prezzi competitivi) e una riconversione delle parti in plastica per nuovi usi. La struttura dello «Spark» è composta da 4 parti: un telaio con la carrozzeria incorporata, il sedile, il sistema di sterzo completo di ruota e il motore elettrico. Il telaio è realizzato con un polimero composito rin¬ forzato con fibre di vetro, che offre le necessarie doti di rigidità e resistenza meccaniche. Costituito da due semigusci saldati per induzione elettromagnetica, è di forma tale da consentire il collocamento delle pesanti batterie all'interno del guscio in corrispondenza del baricentro dello scooter. In tal modo si migliora la maneggevolezza del veicolo. Al telaio sono collegati i pannelli esterni della carrozzeria, realizzati in lega termoplastica Xenoy, dotata di un'ottima resistenza agli urti: avendo il colore pigmentato nella massa, non richiede alcuna fase di verniciatura. Por gli amanti degli «effetti speciali» è possibile utilizzare un particolare sistema di decorazione dello stampo, che consente di ottenere parti di carrozzeria impreziosite da immagini di tipo serigrafico. L'impianto di illuminazione è particolarmente avanzato. Progettato mediante calcolatore, si avvale di proiettori con riflettore e portalampada miniaturizzati e realizzati in materiali plastici che garantiscono un'ottima resistenza ai graffi e un'eccellente trasmissione della luce. L'illuminazione del cruscotto e dell'ampio vano portabagagli è ottenuto tramite fibre ottiche che prelevano la luce dai fari anteriore e posteriore. Il motore elettrico è a corrente continua e fornisce una potenza continuativa di 850 Watt, consentendo allo «Spark» di raggiungere i 45 km/ora. Le batterie sono al Nichel-Cadmio, una soluzione raffinata e costosa, adatta per il momento solo ad un prototipo. L'autonomia risulta di circa 100 chilometri. Il peso dell'intero veicolo è di 86 kg (67 togliendo le batterie). Attualmente lo «Spark» è solamente un veicolo realizzato per dimostrare la fattibilità di tecnologie di avanguardia, ma sicuramente segna una importante innovazione tecnica. Fabio Fazi Lo scooter «Spark» ha il telaio in plastica rinforzato con fibre di vetro
Persone citate: Fabio Fazi, Spark, Watt
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