Nel Duemila saremo tutti verdi

E l'inquinamento calerà anno dopo anno Il parco circolante italiano si avvia verso una completa catalizza2ione Nel Duemila saremo tutti verdi E l'inquinamento calerà anno dopo anno Se, con un tocco di bacchetta magica, si potessero cambiare di colpo tutte le auto di vecchia produzione sostituendole con altrettante, nuove di fabbrica, e quindi dotate di marmitta catalitica, l'aria che respiriamo in città diventerebbe finalmentepulita? Non sarebbe proprio così, perché rimarrebbero le altre cause di inquinamento atmosferico - che sono altrettanto e più ancora dannose dei gas di scarico dei veicoli a motore - cominciando dalle emissioni delle industrie che fanno uso di nafta a elevato contenuto di zolfo, e, d'inverno, degli impianti di riscaldamento domestico. Tuttavia i nostri polmoni e l'intero organismo soffrirebbero indubbiamente molto meno, anche se, com'è sicuro, i limiti delle emissioni dei motori secondo le attuali normative internazionali dovranno in avvenire subire ulteriori inasprimenti, così da avvicinare l'«inquinamento zero». Lasciamo stare la bacchetta magica e restiamo coi piedi per terra. Per quanto riguarda il nostro Paese si può azzardare qualche ipotesi su quando si potrà avverare il sogno della totalità di auto verdi in circolazione. Come sappiamo, soltanto dal 1° gennaio scorso tutte le vetture di nuova immatricolazione devono essere dotate del sistema per ora -giudicato insostituibile, cioè quello della marmitta catalizzatrice dei gas di scarico, gra- zie alla quale i tre principali elementi inquinanti (l'ossido di carbonio, l'ossido di azoto e gli idrocarburi liberi, cioè incombusti) vengono trasformati mediante reazione chimica in prodotti quasi innocui. Per i motori Diesel, mentre le emissioni di ossido di azoto sono equivalenti a quelle dei motori a benzina (ma meno della metà sui turbodiesel), sia l'ossido di carbonio sia gli idrocarburi sono dieci volte inferiori; rimane il problema della fumosità allo scarico (il così detto «particolato»). In ogni caso non è difficile renderli puliti. L'anno scorso, nell'imminenza dell'entrata in vigore delle disposizioni nell'intera Cee sulla catalizzazione, con il passare dei mesi c'è stato anche in Italia un aumento progressivo della domanda di auto pulite. E in dicembre si è sfiorata la totalità delle immatricolazioni. Non stiamo ad approfondire se si è trattato di una nuova coscienza ecologica degli automobilisti, oppure del desiderio di sottrarsi alle note disposizioni restrittive nella circolazione in città. Sta di fatto che per l'intero 1992 si calcola che le vendite di auto verdi siano state circa 1.600.000: oltre il 65% del totale. Nel 1991 erano state appena 130 mila. Ora, il parco circolante italiano è stimato in circa 29 milioni di vetture: quelle immatricolate negli ultimi 10 anni costituiscono circa un terzo del totale e quelle con oltre 14 anni di età il 14%. Ipotizzando per i prossimi 5-6 anni una domanda compresa fra i 2 e i 2,4 milioni di unità/anno, si può ragionevolmente pensare che l'età media delle auto sia destinata a ridursi sensibilmente (il parco italiano è il più vecchio d'Europa). Questo anche in virtù delle ultime norme sulle revisioni periodiche introdotte dal nuovo Codice della Strada (il primo controllo dopo 4 anni dalla data di immatricolazione, successivamente con cadenza biennale). Comunque, la catalizzazione completa delle vetture in circolazione potrà compiersi non prima del 2005-2006. Ma l'inquinamento atmosferico calerà in ogni caso anno dopo anno. Ci arriverà certamente prima la Germania che, essendo stato il primo Paese europeo ad affrontare il problema dell'auto pulita, conta ormai più del 52% di vetture catalizzate. E l'Austria è al 48%, la Svizzera al 47%, l'Olanda al 39%, la Svezia al 37%. Anche se in diminuzione fisiologica, le vetture «sporche» dovranno in ogni caso essere oggetto di manutenzioni accurate (lo scopo delle citate revisioni di legge, oltre alla questione della sicurezza, è anche questo), perché più un veicolo è vecchio, maggiore è la sua responsabilità nell'emissione di gas velenosi. E ci si augura che, sempre in questa ottica, vengano messi in atto quegli incentivi alla rottamazione attualmente all'esame del Parlamento. Rimane la questione di fondo della protezione ambientale considerata come sistema, e che va ben oltre i vari inquinamenti e le rispettive cause, coinvolgendo una quantità di temi: dalla razionalizzazione della viabilità nei centri urbani ai parcheggi, dall'uso dei mezzi pubblici alla velocità di scorrimento, all'avvenire dei veicoli elettrici o ibridi. Di fronte a ogni sia pur grave problema l'uomo ha sempre dimostrato di possedere la capacità e la fantasia per trovare le soluzioni adatte. In questo caso per evitare che il progresso e il culto del benessere finiscano per travolgerlo. Ferruccio Bernabò 52/53% LE AUTO PULITE IN EUROPA 48%47«>/0 STIME " PERCENTUALE SUL PARCO CIRCOLANTE 4% VITA MEDIA DELLE VETTURE

Persone citate: Ferruccio Bernabò

Luoghi citati: Austria, Europa, Germania, Italia, Olanda, Svezia, Svizzera