Polipi coi tentacoli di seta

Povarotti slecca con i pennelli Roma, sfilata spettacolo e trionfo di «baby-stilisti». La donna '93 tra bluse a conchiglia e cavallucci marini Polipi coi tentacoli di seta Gran ritorno dei pantaloni a campana ROMA DAL NOSTRO INVIATO «Casca male 'sta racchietta di Madonna. Non regge il confronto con tutte le belle figliole che ci sono qui», commenta un portiere del Grand Hotel, riferendosi alle modelle che stanno sfilando in albergo, mentre la signorina Ciccone varca la hall sorretta da due gorilla che s'incastrano nella porta girevole. Madonna appare sottotono: la riga nera della ricrescita spicca sui capelli platino arruffati. E il cappotto scuro, da becchino, nasconde a malapena un gonnellone zingaresco e straccione, in perfetto stile «grange». Ma fuori il pubblico delira per lei. Strana coincidenza: quando c'è la moda c'è Madonna. Dopo il suo soggiorno milanese, durante le sfilate del prèt-à parler, è la volta di Roma. Ma se Madonna è qui per presentare la sua pellicola-scandalo «Body of Evidence», c'è chi è pronto a trasformare la moda in un film. Ciak si sfila. Ed eccoci su un set dove tutti sono coinvolti: pubblico, modelle, truccatori e parrucchieri. Per poi rivedersi immediatamente protagonisti sul grande schermo. L'idea di coniugare cinema e couture è stata del principe-stilista Giovanni Torlonia. Il nipote trentenne dell'Infanta di Spagna, ha scelto infatti di presentare una ventina di modelli sul palcoscenico del Bernini. Sembra di essere a Cinecittà con i cameramen e i tecnici che corrono in pedana per dare l'ultimo tocco alle indossatrici. Questa volta Torlonia ha scelto tutte professioniste e non rampolle blasonate come in passato. «Mi rivolgo a un pubblico giovane, allegro. Perciò ho tenuto i prezzi bassi, da un minimo di un milione e mezzo a un massimo di tre», racconta mentre sfilano i suoi modelli coloratissimi, vaga- mente Anni Sessanta, ricchi di intarsi e bottoni gioiello. Pantaloni scampanati, qualche tailleur con bustino: sono questi i suoi bestseller. Niente seni al vento o uomini tenuti al guinzaglio da Pamela Prati, come accadde un anno fa, quando lo stilista fece scalpore. Ma quale donna vorrebbe vestire? «Certamente non Madonna. Con lei mi assocerei soltanto per qualcosa di pubblicitario. Il mio ideale femminile è tutto l'opposto. Mia madre, lei sì che era elegantissima (la scomparsa Orsetta Caracciolo, ndr)», dice con nostalgia Torlonia mentre le note di «C'est dur d'étre bebé» concludono la bella sfilata-spettacolo. Trionfo anche per un'altra baby stilista, Anna Giammusso, che ha conquistato il pubblico con abiti-polipo dai tentacoli in seta, bluse a forma di conchiglia, giacchette marinare impreziosite da cavallucci marini, sottane percorse da alghe in tulle. «I giovani bravi hanno difficoltà a farsi strada, nessuno li aiuta. Ai miei tempi c'erano i grandi maestri. Oggi tanti ragaz¬ zi vengono assorbiti subito dall'industria e si appiattiscono. Invece dovrebbero far gavetta nei grandi atelier parigini», osserva Pino Lancetti che ieri sera ha presentato strepitosi modelli giocati sui colori di Matisse nel periodo «marocchino». Nei panni di eleganti gitane c'erano alcune top model (rare sulle passerelle romane, dati i loro cachet da 12 mila dollari a sfilata) come l'olandese Marpessa, la russa Angelika Kallio e la francese Giselle. Sembra sia stato un'impresa reperirle: in questi giorni le top sono tutte impegnate a Los Angeles e a Berlino. Ma Lancetti, queste tre, le ha volute a tutti i costi. Scegliendole fra tante («Naomi Campbell non è né bella, né elegante. Cindy Crawford non è il mio genere. Cerco tipi alla Audrey Hepburn»). E mentre in pedana volteggiavano gonnelle a motivi folk abbinate a gilet in pizzo e bluse ricamate di paglia, Tony Scott suonava la sua bella musica jazz. Una risposta al ciclone Madonna? Antonella Ama pane Uno degli abiti d'ispirazione marinara firmati dalla stilista Anna Giammusso che hanno riscosso un grande successo durante la sfilata romana

Luoghi citati: Berlino, Los Angeles, Roma, Spagna