«Anche i laici possono dare la benedizione»

«Anche i laici possono dare la benedizione» La Cei ha preparato il nuovo manuale sul tema «Anche i laici possono dare la benedizione» CITTA' DEL VATICANO. I vescovi italiani, ritenendo necessario nel mondo cattolico attuale, «l'affermarsi di una cultura della benedizione», pubblicheranno a giorni il nuovo «benedizionale» della Chiesa che «intende riprendere e sviluppare una teologia del benedire che si era gradualmente indebolita nel corso di una pratica non sempre illuminata dalla Parola biblica ed alimentata da autentiche finalità religiose». Ai laici viene ricordato che anche loro sono «ministri della benedizione a condizione che esista un compito specifico (quello ad esempio di genitori verso i figli) o lo svolgimento di altri uffici particolari nella Chiesa (religiosi, catechisti ecc..) purché sia notoria la preparazione pastorale e la prudenza nel compimento delle mansioni loro affidate». Sono previste, nel nuovo testo, la benedizione dei catechi¬ sti e dei partecipanti alla catechesi, degli alunni e insegnanti all'inizio dell'anno scolastico, dei figli da parte dei genitori, di una madre prima e dopo il parto. Fra le benedizioni per le dimore e le attività dell'uomo sono elencate quelle per gli impianti e gli strumenti tecnici (locali sportivi, sedi di apparecchiature tecniche, strutture e mezzi di trasporto, attrezzi e strumenti di lavoro). Ci sono, poi, le benedizioni agli animali, ai campi, ai prati, ai pascoli, alle primizie, alla mensa, ai cibi, alle bevande, e quelle in occasione di ricorrenze civili e per la salvaguardia della salute. I segni più usuali che accompagnano la benedizione sono quelli di estendere o innalzare o congiungere o imporre le mani; il segno di Croce; l'aspersione dell'acqua benedetta e l'incen- I acqua sazione. [Agi]

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