«Muoio, i parenti mi perdonino»

Giustiziato sulla sedia elettrica l'handicappato che uccise tre camerieri in Virginia STATI UNITI Giustiziato sulla sedia elettrica l'handicappato che uccise tre camerieri in Virginia «Muoio, i parenti mi perdonino» Inutili i ricorsi dell'avvocato contro l'esecuzione Proibito il videotape nella camera della morte NEW YORK NOSTRO SERVIZIO La sua sedia a rotelle l'ha lasciata nella stanza accanto. Aiutato da due secondini, Charles Stameper ieri mattina è entrato nella cella della morte' con le proprie incerte gambe, realizzando così il suo intento di «morire con dignità», cioè senza dovere passare direttamente dalla sedia a rotelle a quella elettrica. Le sue ultime parole sono state per i parenti delle persone da lui uccise nel '78, quando tentò di rapinare il ristorante in cui lavorava. Ha detto di sperare che la sua morte dia finalmente pace a quei parenti che si sono battuti a fondo perché a lui non venisse risparmiata la sedia elettrica, nonostante l'handicap. All'argomento con cui il suo avvocato aveva cercato di strapparlo alla morte, e cioè che ormai, condannato com'era a non poter camminare non costituiva più «una minaccia per la società» e quindi la sua esecuzione sarebbe rientrata in quei criteri di «crudeltà» proibiti dalla Costituzione, loro avevano opposto l'argomento che quando Stamper commetteva il suo delitto, appunto quindici anni fa, era in perfetta salute. La paralisi, infatti, gli era stata procurata da un colpo ricevuto alla spina dorsale cinque anni fa, quando era già in carcere: un gruppo di detenuti lo aveva aggredito e picchiato selvaggiamente. Nel respingere l'ultimo ricorso, di lunedì, la Corte Suprema aveva dato ragione ai parenti delle vittime, sostenendo che la conferma o l'annullamento della pena di morte erano legati al tipo di crimine compiuto e non all'attuale grado di pericolosità sociale di Stamper. Così ieri mattina lui è entrato nella cella della morte, è stato legato alla sedia elettrica e il boia ha stabilito il contatto. Le sue gambe prive di vita, dicono i presenti, hanno avuto un guizzo e alla seconda scarica hanno cominciato a mandare fumo. Tempo fa, quando ancora non si sapeva che i continui ricorsi non avrebbero portato a nulla, l'avvocato di Stamper aveva chiesto in subordine che almeno la sua ese¬ cuzione, nel caso in cui fosse stata decisa, potesse essere ripresa con un videotape. Gli fu risposto di no, probabilmente per le stesse ragioni per cui l'esecuzione ha creato tanto scalpore. E cioè per il carattere «devastante» che avrebbe la visione di un handicappato che sale a stento sulla sedia elettrica. Pressato dai parenti delle vittime di Stamper, ma anche atterrito all'idea di far giustiziare un handicappato, il governatore della Virginia, Douglas Wilder, nell'ottobre scorso aveva sospeso l'esecuzione e si era appellato a una commissione medica. Visitatelo, aveva detto, e sappiatemi dire se è in grado di camminare 0 no. La commissione aveva risposto che sì, qualche passo lo poteva fare, e Wilder ha deciso di respingere la domanda di commutazione della pena, cosa che comunque, elettoralmente, per lui è più redditizia, visto che 1 sostenitori della pena di morte, in questo Paese, sono in schiacciante maggioranza. Paradossalmente, con il suo sforzo di arrivare alla sedia elettrica sulle proprie gambe, Stamper ha evitato almeno in parte al governatore il ricordo della scena di cui tutti in questi giorni parlano, e cioè il passaggio diretto dalla sedia a rotelle a quella elettrica. Nell'ultimo incontro con il cappellano della prigione di Jarret, dove l'esecuzione è avvenuta, Charles Stamper aveva detto che «la pena di morte schiaccia e avvilisce la nostra umanità». Franco Pantarelli Charles Stamper, il paralitico giustiziato in Virginia [fotoap]

Persone citate: Charles Stameper, Charles Stamper, Douglas Wilder, Franco Pantarelli Charles, Jarret

Luoghi citati: New York, Stati Uniti, Virginia