I Verdi: troppi animali nel piatto del deputato

I Verdi: troppi animali nel piatto del deputato Chiedono menù vegetariano a Montecitorio I Verdi: troppi animali nel piatto del deputato ROMA. Gli strali del deputato verde animalista Stefano Apuzzo, noto per le battaglie in difesa dei «fratelli animali», hanno colpito il ristorante della Camera e i suoi «cadaveri nel piatto». Apuzzo e un altro deputato verde, Vito Leccese, hanno deciso di restituire il tesserino-pasti al presidente della Camera, Giorgio Napolitano, per protestare contro il menù della mensa di Montecitorio, che non contempla pasti ad hoc per vegetariani. «Al ristorante della Camera - affermano i due parlamentari - non esiste un piatto di secondo che non sia costato la vita a qualche animale, di terra o di mare. E spesso.anche nei primi si annidano pezzi di pancetta e sughi al ragù». Un vero «orrore» per chi, come Apuzzo, ha scelto fin dal 1977 di «non divorare i fratelli animali». I due deputati hanno detto di avere scritto, alcuni mesi fa, ai questori della Camera chiedendo di poter usufruire al ristorane in¬ terno di un'alternativa per vegetariani, ma senza esito. «Il questore Colucci - ha detto Apuzzo mi ha assicurato di aver sollecitato il direttore del ristorante affinché appronti anche un menù vegetariano, ma ancora non si è giunti a un risultato». Apuzzo ha anche annunciato che presenterà una proposta di legge che preveda in tutte le mense pubbliche e aziendali anche un menù vegetariano. E il deputato verde trova sostenitori anche all'esterno. «Una volta tanto devo dargli ragione», dice Giovanni Alterio, onorevole de, più volte nel mirino di Apuzzo ai tempi dell'elezione del Presidente della Repubblica (lo accusò di non aver pagato i panini alla buvette). «Come soggetto a dieta che ha avuto un dimagrimento molto evidente - aggiunge Alterio - ho constatato che i vegetali, essendo ricchi di sali minerali, aiutano notevolmente i politici nella loro attività». [Asca]

Luoghi citati: Roma