«Allah, fallo cieco e paralitico»

«Allah, fallo cieco e paralitico» «Allah, fallo cieco e paralitico» L'augurio dell'Iraq al presidente uscente WASHINGTON. La stampa irachena ha scritto ieri che George Bush esce di scena «senza gloria e senza onore» e proclama che è stato Saddam il vincitore dello scontro con Washington che ha caratterizzato gli ultimi giorni della sua presidenza. «Bush lascia l'incarico senza gloria, senza onore, senza vittoria, portando con sé il pesò militare, politico e morale della sua completa sconfitta, con tutta la sua vergogna», scrive il quotidiano del partito Baath «Al-Thawra» aggiungendo: «La storia ha registrato il nome dell'Iraq vittorioso e del suo presidente Saddam Hussein come colui che ha sconfitto l'individuo Bush e il suo programma imperialistico e aggressivo». «Al-Jumhouriya» vede per il Presidente americano uscente due sole possibilità: il manicomio o il suicidio: «Il nostro consiglio ai medici di Bush è di sottoporlo ad una terapia d'urto scrive il giornale -: metterlo in una stanza tappezzata di carte dell'Iraq e foto di Saddam; oppure Bush può provare un modo migliore per guarire: suicidarsi». «Preghiamo Allah di dargli una morte lenta, di farlo soffrire ancora di più per i suoi crimini», è l'auspicio del giornale. «Preghiamo Allah di renderlo cieco e paralitico, di tagliargli le mani e la lingua». L'agenzia, «Ina» ha insistito nell'accusare Bush di «terribili crimini», a cominciare da quello compiuto guidando la forza multinazionale nella liberazione del Kuwait. Gli attacchi degli ultimi giorni sono soltanto «le ultime velenose gocce di odio» dell'ormai ex Presidente americano. «Il maledetto criminale George Bush - ha ancora scritto l'agenzia - ha concluso il suo infausto mandato ed è andato verso la pattumiera della storia con le mani lorde del sangue dei popoli che aspirano alla libertà». Nel salutare la partenza del «maledetto criminale» Bush, l'Iraq spera di poter allacciare «rapporti costruttivi» con la nuova Amministrazione democratica di Bill Clinton, e confida nel fatto che il nuovo Presidente degli Stati Uniti capisca la «giusta causa» di Baghdad contro il «boicottaggio ingiusto» ed a difesa della propria «sicurezza e sovranità». L'auspicio è stato espresso dal presidente dell'Assemblea nazionale irachena, Sadi Mahdi Salih, in una dichiarazione riportata dall'agenzia ufficiale «Ina». «Il popolo dell'Iraq spera che Bill Clinton non entri in scena con una posizione frutto di calcoli sbagliati, come fece il predecessore Bush, la cui politica lo portò a guidare un'aggressione criminale contro un popolo amante della pace e della libertà - ha detto Salih -; la soluzione ai problemi attuali è da ricercare nel dialogo ed attraverso i canali diplomatici». Intanto Saddam Hussein ha ordinato la ricostruzione della fabbrica danneggiata nell'attacco alleato di domenica. Il regime ha sempre sostenuto cherimpianto di Zaafaraniyeh, 13 chilometri a Sud della capitale, produceva macchinari per l'industria privata. Circostanza peraltro confermata dagli ispettori Onu che negli ultimi mesi l'avevano sempre tenuto sotto stretto controllo. Il cessate-il-fuoco nel Nord e nel Sud del Paese, proclamato unilateralmente da Baghdad come gesto di «buona volontà nei confronti del nuovo Presidente degli Usa», frattanto sembra Teggere. Dopo l'entrata in vigore del cessate-il-fuoco, alle 8 (le 6 in Italia) di ieri mattina, non ci sono infatti notizie, se si fa eccezione per i ricognitori partiti dalla base turco-americana di Incirlik, nella Turchia meridionale, di attività militari. I voli degli ispettori Onu dovrebbero dunque riprendere già oggi. Se l'Iraq non ha rinunciato a «salutare» la partenza di Bush, anche quest'ultimo non ha trascurato, nel suo ultimo messaggio al Congresso, di citare il suo grande nemico. Saddam Hussein ha costituito infatti il tema centrale del suo messaggio come Presidente uscente: un documento in cinque pagine in cui Bush rievoca le fasi salienti dell'ultimo braccio di ferro con Baghdad e ringrazia il Parlamento per il suo appoggio. Infine il consigliere uscente per la sicurezza, Brent Scowcroft, ha rivelato al «Washington Post» che un complotto per rovesciare il regime del Presidente iracheno ha avuto quasi successo, ma è fallito per l'efficienza dei servizi di sicurezza del raiss. [AdnKronos-Agi-Ansa] Per la stampa irachena Saddam Hussein è il vero vincitore dello scontro con Washington nel Golfo