Metrò c'è uno spiraglio

Il Commissario invierà la richiesta per la Porta Nuova-Rivoli Il Commissario invierà la richiesta per la Porta Nuova-Rivoli Metrò, c'è uno spiraglio Roma stanzierà mille miliardi Il Cipet (Comitato interministeriale per la politica dei trasporti) ha deciso di «scongelare» una parte dei quattrini promessi alle città italiane per parcheggi e metropolitane. Mille miliardi sui 5000 inizialmente previsti. Per Torino potrebbe significare l'avvio dei lavori della linea 1, da Porta Nuova a Campo Volo. Sempre che una buona fetta di quei miliardi approdi sotto la Mole. «La ripartizione dei fondi dovrebbe avvenire a metà febbraio» spiegano al ministero. Ma è molto probabile uno slittamento di alcune settimane. Il problema non sono i tempi, ma gli adempimenti richiesti alle città interessate. Il più importante: essere dotate di un piano dei trasporti pubblici. Nei mesi scorsi Torino ha approvato uno schema direttore su tram, autobus, treni e, naturalmente, metropolitana. Ha anche compiuto passi avanti nell'istruzione della pratica da consegnare al Cipet: si è scelto il Val (Veicoli automatizzati leggeri) come tecnologia di riferimento, l'Atm ha completato un progetto a metà tra quello di massima e quello esecutivo. Ma la richiesta a Roma non è mai partita, anche perché al quadro definitivo dell'opera mancano alcuni tasselli. Non si è scelta, ad esempio, la società che dovrà occuparsi di costruire e gestire la linea 1. Si sa che sarà mista, cioè a capitale pubblico e privato, con iniezioni finanziarie di banche, enti locali e Camera di commercio. Ma la quota di partecipazione del Comune (e quindi anche il suo potere di controllo) sono ancora avvolte nell'incertezza. La partita è ora in mano al Commissario. Il Prefetto Malpi- ca ha già fatto conoscere le proprie intenzioni: «Se ci sarà anche una sola speranza di ottenere i finanziamenti invierò la pratica a Roma. L'aspetto di questa città che più mi ha stupito è proprio l'assenza di linee metropolitane». Lo stesso concetto ha ribadito lunedì, in un colloquio con i socialisti Garesio, Marzano e Lerro (quest'ultimo ex assessore al metrò). Tutto a posto dunque? «No, c'è ancora molto lavoro da fare» so¬ stiene Garesio. A iniziare dalla società, che avrà un capitale e quindi un costo. E le casse del Comune sono vuote: «Almeno fino a quando non venderemo i negozi» ha precisato Malpica. La cessione all'asta di 150 locali dovrebbe portare 26 miliardi, sufficienti per completare le procedure iniziali. Poi tutto dipenderà da Roma. Le città in gara sono 27, ma il Cipet ha già fatto sapere che premierà le più meritevoli (ossìa quelle che hanno già avviato opere per snellire il traffico) e quelle dove le condizioni ambientali sono oggettivamente più difficili (e qui Torino potrebbe avere ottime chances). Sperare in 100-150 miliardi non è utopistico. Sarebbero la garanzia per gli investimenti futuri (i 10 chilometri della linea 1 costano 1250 miliardi): «Tenuto conto che il piano regolatore porterà altri soldi. La sola spina centrale renderebbe 150 miliardi l'anno» dice Garesio, che al Commissario ha chiesto «una sollecita approvazione delle anticipazioni, cioè dei progetti che arriverebbero prima del piano definitivo». Giampiero Pavido

Persone citate: Garesio, Giampiero Pavido, Lerro, Malpica, Marzano

Luoghi citati: Roma, Torino