Dibattito giornalisti-magistrati sulla legge per il segreto istruttorio di G. Pa.
Due vittime in incidenti stradali Dibattito giornalisti-magistrati sulla legge per il segreto istruttorio «Notizie vietate, ma a tempo» Marzacht: non servono pene più dure per i cronisti Magistrati e giornalisti almeno su un punto sembrano d'accordo: non si può limitare la libertà di informazione «per editto» cioè con una legge, come quella ora all'esame della commissione Giustizia della Camera - inasprendo le pene per punire chi viola il segreto istruttorio. E se il Parlamento lo dovesse fare, Giorgio Santerini, segretario nazionale della Fnsi, il sindacato giornalisti, è pronto a ricorrere alla Corte europea di Giustizia a Strasburgo. Sono le conclusioni di un seminario che si è svolto ieri al centro «Torino Incontra» su «Libertà di informare e segreto istruttorio» da Associazione stampa subalpina e Ordine dei giornalisti, con giudici ed esperti di livello europeo a confronto. Se all'inaugurazione dell'anno giudiziario il procuratore generale Silvio Pieri aveva proposto di impedire anche la pubblicazione dell'avviso di garanzia, stabilendo una graduatoria delle «notizie vietate», ieri il procuratore aggiunto Francesco Marzachi ha aggiustato il tiro. «Non credo all'inasprimento delle sanzioni penali come spauracchio verso i giornalisti - ha detto - bensì ad una forma di autoregolamentazione del cronista quando entra in conflitto con il diritto alla privacy». Il procuratore aggiunto di Torino ha invece invocato più protezione per alcune fasi dell'inchiesta penale: una sorta di segreto «a tempo», del quale lo stesso magistrato può fissare le regole, soprattutto quando riguarda i pentiti. Una sorta di patto tra cronista e giudice: tu sai quel che sto facendo, ma non lo pubblichi finché non te lo consento. Il seminario, condotto da Paolo Girola, presidente della Subalpina, ha fornito un quadro della legislazione europea in materia. In Francia soltanto da pochi giorni - ha ricordato Mario Guastoni, dirigente del sin¬ dacato francese dei giornalisti è in vigore una legge che tutela il segreto professionale del cronista, ma gli impone anche particolare cautela sugli inquisiti, difendendone la presunzione d'innocenza. Il segretario della Federazione internazionale dei giornalisti (180 mila aderenti in 70 Paesi), Aiden White, ha lanciato un grido d'allarme: «Ovunque la libertà di informare è attaccata, chiederemo a Cee e Parlamento di Strasburgo un "european information act"». Cesare Roccati, per l'Ordine dei giornalisti, ha ricordato che le proposte di regolare la materia (ora è prevista una sanzione pecuniaria) sono nate dopo Tangentopoli. Santerini se l'è presa con chi «vuole impedirci di lavorare», ma ha anche invitato la categoria ad una robusta autocritica: «Almeno per applicare il diritto di rettifica sancito per legge e mai messo in pratica dai giornali». [g. pa.]
Persone citate: Aiden White, Cesare Roccati, Francesco Marzachi, Giorgio Santerini, Magistrati, Mario Guastoni, Paolo Girola, Santerini, Silvio Pieri
Luoghi citati: Francia, Strasburgo, Torino
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