«Il dottore è fuori stanza »

L'ombudsman attacca i funzionari che non si fanno trovare neanche da lui L'ombudsman attacca i funzionari che non si fanno trovare neanche da lui «Il dottore è fuori stanza » E il difensore civico fa anticamera Se siete frustrati dalle attese telefoniche, inferociti da defatiganti soste in sala d'aspetto, inviperiti dal fatto che, per la dodicesima volta, vi siete sentiti rispondere «Il dottore è fuori stanza» oppure «E' in riunione», consolatevi: il difensore civico della Regione, colui che è stato incaricato di combattere - senza molto successo, come ammette lui stesso - i soprusi della burocrazia, è furibondo come voi. Non illudetevi che la rabbia di Antonio De Martino, 69 anni, da undici primo e unico ombudsman della Regione, possa mai riuscire a scalfire l'olimpica indifferenza del burocrate, ma consolatevi del fatto che anche lui subisce le stesse vostre torture. Questa volta però De Martino ha detto «Basta!» e la maggior parte dell'introduzione alla relazione annuale sull'attività svolta dal suo ufficio, il difensore civico l'ha dedicata proprio a quei «funzionari» che, pur presenti in ufficio, fanno sempre rispondere al telefono da una segretaria: «Una metodologia organizzativa che prova spiegazione nella convinzione del funzionario di non ritenere comprovata la propria dignità funzionale con il qualificato comportamento operativo ma nel vedere scongiurata, attraverso la selezione di una collaboratrice, la possibilità che un comune cittadino sia ammesso direttamente al suo contatto». De Martino si riferisce ai funzionari regionali, perché questa è la sua sfera di competenza anche se poi dei 1125 casi affrontati nel '92 soltanto 59 hanno riguardato il cattivo funzionamento della macchina dell'ente. Ma estendere i rilievi di De Martino un po' a tutti gli uffici pubblici è pressocché automatico. Il difensore civico tocca con le sue critiche anche i politici. Dalla relazione non si evince chiaramente se la maggior riprovazione nei confronti dei funzionari, piuttosto che degli amministratori, sia una forma di rispetto del motto «Umile coi potenti, potente con gli umili». Certo è che De Martino non va leggero nemme¬ no con loro. Premettendo, in virtù della sua passata qualifica di dipendente regionale, che ha lavorato in più assessorati, lascia volutamente vago, in quanto a epoca e persone, un episodio emblematico del disprezzo che un politico può avere nei confronti del cittadino. «In un assessorato - ricorda avevo difficoltà a essere ricevuto dall'amministratore in carica il quale, facendo parte di organi di partito, era costretto a ricevere soggetti di quell'apparato. Una richiesta di conferire slittò anche perché l'amministratore fece entrare un necroforo (individuato dalla divisa) che, quale portatore di voti in sezione, rive- stiva per lui maggiore importanza rispetto al funzionario che doveva conferire di "meschine" problematiche burocratiche». Come fece De Martino a parlare con l'assessore? Scese in strada e gli telefonò da un bar. Ma torniamo ai funzionari. De Martino è passato sotto tutte le forche caudine del repertorio di angherie ascrivibili alla serie «Il dottore è fuori stanza», diventato anche il titolo di un fortunato libro dell'attuale ministro Costa. La risposta più frequente è che il «funzionario è a Roma in riunioni interregionali» oppure «è all'estero», comunque «fuori sede». Alla domanda «Ci sono altri funzionari?» frequente è la risposta: «Nell'ambito del servizio non c'è nessun altro». Peggio quando il telefono squilla a vuoto. Allora bisogna ricorrere alla segreteria dell'assessore. Tipica la risposta: «E' in riunione». Una volta De Martino non ha trovato nessuno perché ben 4 funzionari erano impegnati in «trattative sindacali». Beppe Mirtei to Antonio De Martino, primo e unico ombudsman della Regione si scaglia contro i funzionari che non rispettano il cittadino

Persone citate: Antonio De Martino, Beppe Mirtei, De Martino

Luoghi citati: Roma