Baggio non si flotta Mancini sotto esame

Sacchi spiega il test di stasera con il Messico Sacchi spiega il test di stasera con il Messico Saggio non si flotta Mancini sotto esame FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Sebbene la storia della Nazionale insegni a guardarsi dai dentisti, c'è un certo pudore a prendere sul serio l'amichevole di stasera con il Messico di Miguel Meija Baron, un odontoiatra. L'avversario non è stratosferico. E poi l'esperienza ci ha insegnato a non fidarsi di questi test. In un anno e mezzo le migliori partite della gestione sacchiana sono state appunto due amichevoli, contro la Germania a Torino e contro l'Olanda ad Eindhoven, in un match straordinario. Dopo, quando si è fatto sul serio, le buone indicazioni sulla rivoluzione dell'Arrigo son diventate semolino. La Svizzera. La Scozia. Persino Malta. Pappette insipide per un team che ha fatto dello spettacolo il suo credo. Non c'è da eccitarsi, insomma. Il palazzo solido e bello che Sacchi ha promesso di costruire rimane una scommessa, che il et crediamo possa vincere cominciando dal mese prossimo in Portogallo. Qui invece andranno verificate le intuizioni e una certa solidità morale che l'Arrigo fa bene a pretendere e che nei nostri eroi va a corrente alternata. «La mia delusione, dopo la partita di Malta, non era dovuta al risultato, ma alla mancanza di una mentalità giusta», ammette il et. E si deve apprezzare l'amarezza di un uomo per cui il calcio è la gioia di un lavoro generoso quando si scontra con l'abitudine di chi lo considera un bell'impiego e basta. Ha ragione lui. «La mentalità vincente non viene dalla bravura ma dalla consapevolezza di dover spendere tutto visto che si è avuto tanto dalla vita. Io sono stato chiamato qui per costruirla, questa mentalità. Se non c'è, viene anche a mancare la benzina per il mio gioco. Ora voglio vedere se questi ragazzi hanno capito che possono essere un esempio in un mondo che tante volte è arido». Più che il Manifesto della nuova Nazionale, sembra un'omelia sull'impegno, sullo sfruttamento dei talenti che fanno di questi pedatori una categoria del privilegio. Non basta vincere, bisogna anche divertire perché se si giustificano certi ingaggi con il fatto che si produce uno spettacolo, allora si deve fare spettacolo pure nelle partite più scontate: questo vuol dire Sacchi, in versione predicatore. Più calore, più generosità. Di conseguenza più vittorie. Vedremo con il Messico se l'Italia saprà essere veloce, «possedere l'imprevedibilità e l'ordine che sono il frutto di un'applicazione costante». Sarebbe comunque un passo avanti. «Con questo - precisa lui - non dico che chi c'era contro Malta e non c'è contro il Messico abbia peccato di poca generosità. Le ragioni di certe scelte le ho spiegate: per Vialli esiste un problema di chiarezza sul suo ruolo, per Di Chiara l'esigenza di un turn over in un momento in cui non sta benissimo, per i milanisti il fatto che giocano poco. E vi prego di credermi: non c'è altro». L'Arrigo infatti è di umore nero per certe interpretazioni che sono andate oltre le sue spiegazioni. Dimentica quanto sia raro che nel calcio le cose si dicano fino in fondo. Ma c'è anche una valutazione tecnica che aspettiamo dal match contro il Messico. Fatta la difesa, che sarà questa con la sola variante di Baresi al posto di Vierchowod, e sistemato il centrocampo attorno ad Albertini, l'amichevole di Firenze sarà il vero esame per Di Mauro e so¬ prattutto per Mancini. «Un anno fa non avrei mai immaginato di allinearlo insieme a Baggio - dice Sacchi - perché ti vedevo in alternativa. Mancini però è diventato più continuo e maturo, insieme possono formare una delle coppie di attacco più talentuose del calcio mondiale. Proviamoli. Creeremo le condizioni perché si possano esprimere nel modo migliore. Se non dovesse andare bene, Baggio resterebbe comunque titolare. Mancini giocherebbe soltanto in sua assenza». Insomma l'Arrigo ha concesso al Divin Codino l'imprimatur all'inamovibilità. L'attacco al Mondiale americano passa prima di tutto da lui. Gli altri ne saranno i partner, compreso quel Signori, che giocherà partendo all'ala sinistra, «come nella tournee in Usa, quando fu il migliore». Confermato il recupero di Mannini, l'altra anticipazione è nell'impiego di Dino Baggio a centrocampo nella ripresa. Marco Ansaldo RAI1 ORE 20,30 * Italia Messico PAGLIUCA 1 CAMPO MANNINI 2 GUTIERREZ MALDINI 3 SUAREZ DIMAURO 4 R.PERALES COSTACURTA 5 F. RAMIREZ VIERCHOWOD 6 ESPANA BIANCHI 7 AMBRIZ ALBERTINI 8 FLORES MANCINI 9 URIBE R.BAGGIO 10 L. GARCIA SIGNORI 11 ALVEZ Arbltro: BATTA (Francia) MARCHEGIANI 12 LARIOS BARESI 13 ESPARSA LANNA 14 ESPINOZA O.BAGGIO IS CRUZ CORINI 16 ANDRADE LENTINI 17 COYOTE CASIRAGHI 18 ORDIALES AH.: SACCHI Al.: MEJIA BARON li curioso trio per il match di Firenze: da sin., Signori, Mancini e Robi Baggio