Paura dal cielo in Istria Meteora uccide due volte di Piero Bianucci

Si è schiantata su una casa, la luce accecante avvistata da Bergamo a Pescara Si è schiantata su una casa, la luce accecante avvistata da Bergamo a Pescara Paura dal cielo in Istria Meteora uccide due volte BOLOGNA. Sarebbe precipitato su lina casa vicino a Parenzo, in Istria, provocando la morte di due fratelli, il meteorite che la scorsa notte ha attraversato il cielo di gran parte dell'alto Adriatico. Il luogo del presunto impatto del meteorite, o di frammento di esso, è Kozinozici, un borgo all'interno della riviera parentina, abitato da un centinaio di persone. La casa andata distrutta era abitata dai fratelli Martin e Ivan della Marna, di 68 e 81 anni, entrambi morti nell'incendio. Ad avvalorare l'ipotesi che a provocare l'incidente sia stato il meteorite vi è l'ora in cui il fatto è avvenuto, poco dopo 1' 1,30, in coincidenza con le numerose segnalazioni giunte a vigili del fuoco, polizia e carabinieri di varie città italiane. I vicini di casa dei Marna hanno detto di avere sentito un forte boato, accompagnato da una luce intensa. Il meteorite ha sorvolato l'Italia da Bergamo a Pescara, illuminando la notte quanto la Luna piena e con un boato che intorno a Forlì ha fatto tremare i vetri delle case. Si è trattato, molto probabilmente, di un bolide, un piccolo frammento di cometa o di asteroide che si è disintegrato penetrando negli strati più bassi dell'atmosfera e che potrebbe aver originato una pioggia di meteoriti sull'Adriatico, al largo della costa abruzzese. Parecchie migliaia i testimoni del fenomeno. «E' stato come un flash abbagliante - dice Gianni Tarroni, tee- nico del Planetario di Ravenna accompagnato da un fragore. Fresco delle immagini della contraerea di Baghdad, ho pensato a un razzo e ho avuto una gran paura». Altri testimoni, a Bergamo, Bologna, Rimini, Pescara, hanno visto una luce prima bluastra e poi rossiccia, che ha lasciato una debole traccia nel cielo. A parte gli Ufo, si è pensato a un razzo di segnalazione sparato da qualche nave in difficoltà, a un missile sfuggito alle parti in lotta in Bosnia, a un frammento di satellite artificiale finito in un'orbita troppo bassa. Ma nessuna di queste ipotesi regge. La traiettoria da Nord-Ovest verso Sud-Est fa escludere il razzo segnaletico e il missile. Neppure il rottame di satellite artificiale è credibile. La forte luminosità e il fragore indicano che deve essersi trattato di un corpo notevolmente massiccio, e un apposito centro americano tiene sotto controllo i frammenti in orbita più grandi di 20-30 centimetri. L'interpretazione del bolide è confermata dall'Istituto per lo studio dei fenomeni fisici e chimici dell'alta e bassa atmosfera (Fisbat, Cnr) di Bologna, diretto da Franco Prodi. I radar dell'istituto, dice il ricercatore Giordano Cevolani, hanno rilevato echi dovuti a ionizzazione dell'aria, e tra i fenomeni che ionizzano l'atmosfera c'è appunto il passaggio di bolidi, perché l'attrito dovuto all'alta velocità (15-30 chilometri al secondo) causa alte temperature e strappa elettroni ai gas atmo¬ sferici. «Abbiamo due radar spiega Cevolani - che lavorano in automatico, uno a retrodiffusione e uno che raccoglie echi di segnali sulla lunghezza d'onda di sette metri lanciati da una stazione che si trova a Lecce, a 750chilometri da noi. Questa mattina sul secondo radar abbiamo trovato la registrazione di un eco durato ben due minuti. Doveva essere un oggetto piuttosto grande». Il radar del Cnr non permette però di stabilire con esattezza la distanza e la posizione dell'oggetto individuato. «Questo - conclude Cevolani - si può fare con il radar a retrodiffusione, che però ha registrato solo echi indistinti». «Non si può parlare di un meteorite finché non si trova un frammento a terra», precisa Vincenzo Zappala, dell'Osservatorio di Torino, uno dei maggiori esperti di comete e asteroidi, di cui le meteore sono «fighe». «Tutte le informazioni disponibili però fanno pensare a un bolide, probabilmente a un corpo di bassa densità che si è disintegrato». «Se si tratti del residuo di una cometa o di un asteroide di tipo carbonaceo è difficile dirlo. Non dimentichiamo però che in media ogni anno un meteoroide di una decina di metri di diametro penetra nell'atmosfera. Il fenomeno quindi è raro per un dato posto, in questo caso l'Italia, ma non eccezionale per il pianeta Terra». Piero Bianucci memo TRIESTE NZO Sopra, la traiettoria del meteorite che ha attraversato mezza Italia. Nella foto a fianco: la casa dell'Istria sventrata dal «bolide» siderale o da un suo frammento

Persone citate: Cevolani, Franco Prodi, Gianni Tarroni, Giordano Cevolani, Vincenzo Zappala