Il partito in rivolta contro Bobo

Il partito in rivolta contro Bobo Il partito in rivolta contro Bobo «Con quel cognome, lasci la commissione sport a Milano» MILANO.Dice Bobo Craxi: «Sono e resto presidente della commissione Sport di Palazzo Marino». Dicono i suoi compagni: «Bobo si sbaglia. Al suo posto nomineremo Paolo Malena». Dice Bobo: «Non mi risulta». Dice Paolo Malena: «Mi meraviglio che non gli risulti». Dice Roberto Caputo, colonnello dei rivoltosi: «Se non gli risulta avvisatelo. Se ne deve andare». Dice Bobo: «E io resto». Dice Pino Cova, capogruppo psi: «Santo cielo, spero che Bobo non ne faccia una questione personale». Dice Caputo: «Certo che è una questione personale. Si chiama Craxi, è il figlio del segretario che ha estinto il partito». Garofani, polemiche e dispetti. Accade anche questo dentro al partito dell'ex re Bettino che qui a Milano smobilita sedi e iscritti (calati da 37 mila ali mila). Il suo figliolo apprende dai giornali di essere stato dimissionato dall'ultimo incarico che gli restava, e a 48 ore di distanza punta i piedi: «Non me ne vado». Giovedì scorso, nella saletta privata del ristorante Berti (riso giallo, filetto, insalatina) conclave del gruppo psi: presenti 14 consiglieri su 16, assenti Bruno Falconieri e Vittorio Craxi detto Bobo. Ordine del giorno: rivedere gli incarichi nelle 8 commissioni di Palazzo Marino. Dentro al pacchetto, la presidenza della commissione Sport, ora al centro di molte attenzioni, visto che si sta decidendo la candidatura ufficiale di Milano ad ospitare le Olimpiadi del 2000. Racconta Guido Agnina: «La sostituzione di Bobo era stata decisa da tempo. Paolo Malena è stato per tanti anni assessore allo Sport, ha grande esperienza e proporlo come nuovo presidente è una scelta legittima». E invece, nel clima avvelenato di Tangentopoli, il cambio finisce per assomigliare all'ennesimo siluramento del mini Craxi. «Mi dispiace prova a dire Guido Agnina consigliere indipendente socialista spero che il Bobo non legga questo avvicendamento come una ulteriore persecuzione». Ma uno come Roberto Caputo che ha organizzato i sit-in sotto allo studio di Bettino, che ha occupato la sede della federazione, che contesta il nuovo tesseramento, e definisce Intuii un fantasma - parla chiarissimo: «Sì, stiamo facendo pulizia. E' meglio per tutti che il figlio del segreta¬ rio lasci ogni poltrona. In questi anni ha avuto tanti incarichi grazie al suo cognome, ora è tempo che per il suo cognome li perda. Non vedo dove stia lo scandalo». Seduto sull'ultima poltroncina che (forse) gli resterà, quella del Club Turati, Bobo replica così: «La notizia delle mie dimissioni è un falso pilotato. E' uscita sui giornali grazie alla velina di qualche compagno. Ormai capita anche questo». Tutti così ostili contro di lei? «Ostili? Questi sono i segnali, ma di certezze non ne ho. Come potrei? Non si fanno riunioni di partito da tempo immemorabile. I quattro o cinque compagni che vedo certo non mi sono ostili. Degli altri non so nulla. E' un momentaccio». PinoCorrias

Luoghi citati: Milano