Frugando nei bauli dei Clinton

Frugando nei bauli dei Clinton Frugando nei bauli dei Clinton Dischi Anni 60, libri diFaulkner e tanta Coca-Cola Cosa c'è negli scatoloni che i Clinton oggi portano in Pennsylvania Avenue? Non è stato facile il trasloco presidenziale. Ha pianto tanto Chelsea, quando le hanno spiegato che doveva lasciare Little Rock per quella casa bianca che aveva visto alla tv. Ma anche per papà Bill e mamma Hillary è duro staccarsi dal nido dell'Arkansas. Lo dicono i libri, i dischi, gli oggetti: i pezzi di sé, di vita privata e di cultura americana che i Clinton si sono portati a Washington. E che raccontano qualcosa della famiglia che da oggi governa l'ultimo impero. Musica. Ci sono «Rumours» e tutti gli altri Lp dei Fleetwood Mac, uno dei grandi gruppi pop degli Anni Sessanta. I compact di Michael Bolton, il cantante delle teen-agers americane, candidato ospite a Sanremo: Chelsea l'ha fatto ascoltare a papà, lui ha apprezzato. Si sale di tono con Wynton Marsalis, che a 31 anni (e dopo la morte di Davis e Gillespie) è già considerato il più grande trombettista vivente: nero di New Orleans, è un jazzista beneducato, che suona in smoking e preferisce i teatri alle sale piene di fumo. Poi il folk di Peter, Paul and Mary, il trio che cantava «If I had a hammer», un pezzo di dura protesta poi massacrata in Italia da Rita Pavone («Datemi un martello»). C'è anche Judy Collins, 53 anni, la Vanoni americana, grande interprete di Dylan e Cohen. Letteratura. Tra i classici BUI ha scelto i romanzi di William Faulkner: «Santuario», «Non si fruga nella polvere», «Requiem per una monaca». Più che lo stile intenso e la vena realista li ama per l'atmosfera del Vecchio Sud, dove sono nati entrambi, il Nobel e il Presidente. Anche le opere di James Agee l'hanno segnato. «Il mito del padre», il romanzo della tragedia della quotidianità, gli ricorda l'infanzia e un papà alcolista che picchia la mamma. «Lodiamo ora gli uomini illustri», l'affresco dell'America dei diseredati, «mi richiama alla mia missione», assicura. Ancora campi di cotone e portici vittoriani con «Via col vento», di cui Bill possiede una copia rilegata in pelle. Dopo le sedute più noiose nello Studio Ovale, i gialli di Walter Mosley. Oggetti. I Clinton amano le cianfrusaglie: attrezzatura da campeggio, coltellini multiuso, fischietti per richiamare gli uccelli, e poi i souvenir della scalata al potere: i distintivi della campagna e della Convention. Sugli orologi si va controcorrente: né Swatch, né cipolla del nonno, ma Timex Ironman al quarzo: decine di funzioni, compreso il cronometro per il jogging. I facchini porteranno su anche mazze da golf, pallone da rugby, video-games con il basket simulato. E tanti mazzi di carte. Bill ha preso dalla madre Virginia, ama il poker e l'azzardo. Cibo. I Clinton mangiano malissimo, lo dicono persino gli americani. In cucina ci saranno Coca-Cola, caffè decaffeinato, verdure e cotolette di pollo surgelate, canditi e un barbecue per le serate informali. AldoCazzulk» Nella libreria Faulkner Nel frigo la Coca Cola

Luoghi citati: America, Arkansas, Italia, New Orleans, Pennsylvania, Sanremo, Virginia, Washington