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Notte di bombe in Corsica distrutte trenta villette Le case danneggiate appartengono a forestieri Notte di bombe in Corsica distrutte trenta villette PARIGI. Notte al tritolo per la Corsica. Nel mirino, oltre trenta ville proprietà di francesi «continentali» o stranieri, in particolare italiani. Ne fanno le spese, tra gli altri, Dominique Mouton, che la gendarmerìa isolana definisce «un direttore di Fiat France» (ma l'azienda non conferma) e il prefetto Paolo Franco. Come sempre in questi casi, una firma inequivocabile: la «R» che designa il gruppo più giovane e oltranzista dell'indipendentismo corso: «Resistenza». L'ondata bombarda vuole disincentivare gli investitori forestieri. «Lottizzazione = mafia» recitano gli slogan, aggiungendo «la Corsica ai còrsi». Malgrado i sussulti dinamitardi siano quasi continui sull'isola, l'impresa odierna è la più spettacolare degli ultimi mesi. L'offensiva inizia domenica sera - ore 19.30 - quando un commando di 6 uomini mascherati irrompe in un centro vacan- ze a Pertamina, non lontana da Bonifacio. Allontanati i guardiani, i terroristi fanno esplodere i locali sanitari. Un'ora dopo, operazione analoga a Porto Vecchio. Verso le 22, dodici armati rapinano bombole-gas tascabili in una proprietà di BelvedereCampo Moro per minare la villa adiacente. La campagna prosegue nella Corsica meridionale: Porticcio, Sagone, Coti-Chiavari, Porto-Pollo, Serra-di-Ferro, Olmeta, Zonza, Sotta, Conca. Ma neppure - al Nord - Capo Corso, Balagna e Pietranera vengono risparmiate. Le abitazioni (seconde case, rustici, grandi residenze di vacanza) presentano gravi danni. In qualche caso lo scoppio le ha distrutte. Un'altra sorpresa attendeva gli investigatori: alcune abitazioni minate e non esplose per défaillances tecniche. Sono dovuti intervenire gli artificieri. Il bilancio, in definitiva, poteva essere ancora più grave, [e. bn.]